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Malta

da malta a brescia: il viaggio di anna calleja verso l’élite dell’arte

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Anna Calleja, giovane artista maltese, si è fatta strada in un mondo che un tempo sembrava inaccessibile. Da bambina, i libri d’arte che sfogliava erano pieni di uomini: nessuna figura femminile, nessun esempio di donna che le mostrasse cosa si potesse realizzare. Questo le ha fatto dubitare, per anni, che il suo talento potesse portarla lontano. Ma oggi Calleja è protagonista di una straordinaria avventura artistica che ha del miracoloso.

La sua voce, calda e appassionata, racconta al Times of Malta le emozioni di questa svolta professionale: è una delle tre donne selezionate per la prestigiosa residenza artistica di Palazzo Monti a Brescia, in Italia. Qui, nella storica cornice dell’ottocentesco palazzo, ha l’opportunità di dipingere accanto a figure di spicco, grazie all’iniziativa Great Women Artists  diretta da Katy Hessel, una vera rivoluzionaria nel mondo dell’arte.

Hessel non è solo la mente dietro la residenza, ma anche l’autrice di The Story of Art Without Men, un testo che riscrive la storia dell’arte colmando finalmente le lacune lasciate da Ernst Gombrich. “Finalmente, le donne trovano il loro posto nella narrazione artistica,” sottolinea Calleja, visibilmente emozionata. E Hessel non si ferma ai libri: il suo nuovo progetto, Museums Without Men , è una serie audio che celebra le opere di artiste donne e di artisti non conformi al genere, con una risonanza globale.

Anna Calleja si sente in sintonia con questa missione. “Ho studiato arte da autodidatta perché era considerata una materia inutile, e l’arte sembrava un mondo dominato dagli uomini,” racconta. “I grandi maestri canonici erano tutti uomini, e nei libri di testo non c’era spazio per le donne .” Una dura realtà che, però, non l’ha fermata.

Negli ultimi quattro anni, Calleja si è dedicata anima e corpo all’arte. “Le cose stanno cambiando. Ci sono più spazi queer, più opportunità per le donne. Anche il valore delle loro opere sta crescendo. Ma non possiamo abbassare la guardia. Non parliamo di epoche lontane: mia nonna non aveva né diritto di voto né voce ,” ricorda con passione.

Non è un caso che Katy Hessel l’abbia notata durante un ritiro nel Surrey, a inizio anno, e le abbia chiesto di incontrarla per un caffè. Da tempo seguiva il suo lavoro. “Ascoltavo il podcast di Katy, The Great Women Artists, e mai avrei immaginato che un giorno sarei stata invitata a far parte della sua iniziativa,” dice Calleja, con gli occhi che brillano di entusiasmo.

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Adesso, Calleja lavora intensamente nel suo studio personale a Palazzo Monti, un privilegio raro per chi, come lei, ha iniziato dipingendo nel salotto di casa. “È incredibile avere uno spazio tutto mio, poter dipingere liberamente sui muri, fare pasticci, senza pensare agli altri ,” confida. Tornata a Malta, condividerà nuovamente il suo studio al Valletta Design Cluster, ma per ora, questo angolo di creatività a Brescia è tutto suo.

Tra pochi giorni, il 21 novembre, Calleja inaugurerà la sua prima mostra personale a Londra, One Fine Day in the Middle of the Night, presso la Sim Smith Gallery. “È un lavoro pieno di contraddizioni: conforto e ansia, un’esplorazione dei conflitti interiori e delle relazioni più intime dell’ultimo anno ,” spiega, con un sorriso che cela un mondo di emozioni.

Il futuro è luminoso per questa giovane artista, che ha dimostrato di poter trasformare il silenzio in una potente voce creativa. E con il supporto di mentori come Katy Hessel, Anna Calleja è pronta a lasciare un segno indelebile nel mondo dell’arte.

Foto: [Archivio Times of Malta]

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