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Qual è il contributo del turismo a Malta?

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Il turismo contribuisce direttamente al 10% del PIL di Malta. Foto: Chris Sant Fournier

Non c’è dubbio che il turismo sia economicamente vantaggioso per la destinazione ospitante, in quanto la spesa dei visitatori genera reddito e occupazione nella destinazione stessa.

A Malta, la spesa turistica è stata di circa 2,2 miliardi di euro nel 2019, secondo le statistiche della NSO. Ho calcolato che negli ultimi anni il contenuto di importazioni della spesa turistica è stato di circa il 35%, il che significa che il 65% di tale spesa, pari a 1,4 miliardi di euro, è stato destinato a beni e servizi prodotti a Malta (cioè escludendo le importazioni).

Dato che il PIL nel 2019 è stato di 14,2 miliardi di euro, il turismo ha quindi contribuito direttamente al PIL di Malta per il 10%. È probabile che questa percentuale rimanga più o meno la stessa nel 2023.

Il turismo genera reddito anche in altri settori dell’economia, come l’agricoltura e la pesca per la fornitura di cibo e i servizi di lavanderia per il lavaggio della biancheria da letto. Non esiste una stima affidabile di questa domanda indiretta generata dall’industria turistica, ma alcune stime indicano che potrebbe essere pari a circa il 5% del PIL nel 2019. Il contributo diretto e indiretto del turismo ammonterebbe quindi al 15% del PIL.

Il contributo economico positivo del turismo, per quanto grande, non deve essere considerato separatamente dagli effetti negativi sociali e ambientali associati a questa industria

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Si tratta di una quota relativamente elevata, a conferma del fatto che l’industria turistica contribuisce in modo significativo all’economia maltese. Inoltre, come tutte le altre spese, anche la spesa turistica genera il cosiddetto effetto moltiplicatore del reddito indotto, dato che coloro che sono coinvolti direttamente e indirettamente nel turismo restituiscono il loro reddito e generano ulteriori entrate e spese.

Tuttavia, gran parte del reddito generato dal turismo nelle isole maltesi va ai lavoratori stranieri e alle agenzie che li reclutano o viene trattenuto come profitto dagli operatori turistici. Queste costituiscono delle perdite negli effetti moltiplicatori del turismo.

Esistono anche effetti economici collaterali negativi associati al turismo. Un grande afflusso turistico può portare a un aumento dei prezzi di beni e servizi nella destinazione ospitante. In alcuni Paesi, tra cui Malta, il turismo è associato a un’occupazione precaria. Un’eccessiva dipendenza dal turismo può anche portare a un’economia squilibrata (troppe uova in un solo paniere), e quindi soggetta al rischio di grandi fluttuazioni economiche non pianificate.

Questi costi sono difficili da misurare con precisione. Tuttavia, è probabile che anche tenendo conto di questi costi “non contabilizzati”, il turismo lasci alle isole maltesi un beneficio economico netto relativamente elevato.

Il contributo economico positivo del turismo, per quanto grande possa essere, non dovrebbe essere considerato separatamente dagli effetti negativi sociali e ambientali associati a questa industria. Gli svantaggi sociali riguardano soprattutto il disagio sociale causato dal sovraffollamento, dalla congestione del traffico e dal comportamento sgradevole di alcuni turisti, compreso il rumore notturno. I principali svantaggi ambientali del turismo includono l’occupazione di siti sensibili dal punto di vista ambientale, la produzione di rifiuti e l’inquinamento atmosferico derivante dall’aumento del traffico.

Questo tema è stato oggetto di un workshop presso l’Università di Malta in ottobre, a cui hanno partecipato circa 33 accademici provenienti da diversi dipartimenti e istituti universitari.

I partecipanti sono stati invitati a discutere le direzioni strategiche per il turismo sostenibile a Malta e a identificare le questioni più salienti e possibilmente urgenti che dovrebbero essere affrontate in un arco di tempo di tre anni.

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Nel corso di questo incontro, è stato spesso espresso il parere che nel caso di Malta, date le sue dimensioni ridotte e l’altissima densità di popolazione, la strategia dovrebbe affrontare innanzitutto il numero di turisti in arrivo. I partecipanti hanno concordato sul fatto che ciò significa fare delle scelte sul tipo di turismo più adatto al Paese, tenendo conto della qualità della vita della comunità ospitante e del fragile ecosistema delle isole.

È emerso con forza che un cambiamento di rotta per quanto riguarda il turismo a Malta è di fondamentale importanza per perseguire la sostenibilità. La discussione si è concentrata su quattro direzioni strategiche interconnesse, vale a dire il controllo della quantità e il miglioramento della qualità dei turisti; il miglioramento del prodotto turistico maltese necessario per attrarre turisti di qualità, fornendo loro un’esperienza di qualità; l’orientamento della pubblicità turistica e dei fondi promozionali, principalmente per attrarre turisti di qualità; e il coinvolgimento di un’ampia serie di stakeholder nel processo decisionale sul turismo.

Il termine “turismo di qualità” ha occupato un posto di rilievo nella discussione. Il documento di base preparato per questo workshop definisce i turisti di qualità come quei visitatori attenti “che hanno a cuore e rispettano la comunità ospitante, la sua cultura e il suo ambiente fisico, e riconoscono il valore e accettano di pagare il giusto prezzo per ciò che viene vissuto nella destinazione ospitante”.

I partecipanti al workshop hanno anche riconosciuto che il controllo degli afflussi turistici, che potrebbe portare a una mancata crescita o a una riduzione del turismo in entrata, potrebbe portare a una diminuzione della spesa turistica, a meno che non si attraggano turisti di migliore qualità attraverso la fornitura di un’offerta turistica di qualità. Se tale diminuzione delle entrate si concretizzasse, il reddito di molte imprese e famiglie maltesi ne risentirebbe negativamente.

I presenti al workshop hanno convenuto che una strategia turistica sostenibile dovrebbe considerare questo possibile deficit. Ciò richiede un’attenta pianificazione del futuro del turismo per attenuare i disagi di coloro che ne sarebbero colpiti. Tuttavia, è stato anche osservato che un turismo di qualità potrebbe creare nuove opportunità commerciali e prospettive di lavoro meglio retribuite.

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