Un cassone abbandonato, una curva cieca e una tragedia che poteva essere evitata. Dieter Vink, 54 anni, ha perso la vita venerdì scorso, due giorni dopo essersi schiantato con la sua moto contro un cassone posizionato nell’ultima curva della bypass di St Paul’s Bay, prima della rotonda di Xemxija. Una morte che ha scatenato rabbia e indignazione, soprattutto nella comunità dei motociclisti, sempre più stanchi di piangere i propri compagni di strada.
Tony Galea, presidente della Two Wheels Foundation, non ha usato mezzi termini in un post infuocato su Facebook: “Anche uno scimpanzé avrebbe capito che abbandonare un cassone nel mezzo di una strada principale, dietro una curva cieca, avrebbe creato un rischio enorme per i motociclisti.” La fondazione da anni si batte per la sicurezza dei motociclisti, promuovendo consapevolezza e sensibilizzazione, ma Galea teme che anche questa tragedia verrà dimenticata: “Mi aspetto che la morte di Vink venga insabbiata come tutte le altre morti inutili causate dalla negligenza di qualcuno.”
“Sono stanco di andare ai funerali”
La comunità dei motociclisti di Malta, piccola ma unita, è sconvolta. Ogni perdita si fa sentire come un peso insopportabile. Galea, visibilmente scosso, ha dichiarato al Times of Malta: “Sono stanco di andare ai funerali. Sembra che le nostre vite valgano poco.”
Ha ricordato con amarezza Johanna Boni, investita da un camion nel 2016, e Claire Lombardi, morta nel 2022 dopo aver perso il controllo della sua moto a causa di olive sparse sulla carreggiata.
Secondo Galea, guidare a Malta è diventato ancora più pericoloso negli ultimi anni. “Penso che sia dovuto alla frustrazione degli automobilisti, esasperati dal traffico crescente. Questo li porta a guidare in modo impaziente e spericolato. La situazione sembra ormai irrecuperabile.”
La stessa opinione è condivisa da Aldo Overend, membro del comitato della Two Wheels Foundation. Anche lui ha raccontato le sfide quotidiane che i motociclisti devono affrontare sulle strade maltesi: “Mentre guido, mi sembra di dover schivare costantemente camion pesanti, materiali da costruzione, cemento fresco, perdite d’acqua e automobilisti che non ci prendono minimamente in considerazione. Non possiamo andare avanti così.”
Dati allarmanti e una richiesta di giustizia
I numeri sono spaventosi: il 38% delle vittime di incidenti stradali a Malta sono motociclisti. Una statistica che mette in luce l’urgenza di interventi immediati per proteggere chi, ogni giorno, sceglie di mettersi su due ruote.
La famiglia e gli amici di Dieter Vink non intendono rimanere in silenzio. Hanno promesso di lottare per ottenere giustizia e stanno già cercando consulenza legale. Nel frattempo, è stata avviata una raccolta fondi su GoFundMe per sostenere le spese legali e i costi del funerale. Ma non solo: il 28 dicembre la comunità si riunirà in una commovente marcia in moto, partendo dall’ospedale Mater Dei e arrivando a Xemxija, al The Pitstop
, la seconda casa di Vink, per onorare la sua memoria e chiedere che tragedie come questa non si ripetano più.
Foto: CMRU