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Regno Unito: al vaglio restrizioni a viaggiatori dalla Cina

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Dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato restrizioni di viaggio per i viaggiatori cinesi, giovedì anche il Regno Unito sembra aver preso in considerazione restrizioni simili al COVID-19 per i pendolari provenienti dalla Cina. 

Il giorno dopo che Rushi Sunak ha dichiarato che No.10 non avrebbe preso in considerazione restrizioni sui viaggiatori, un’altra inversione a U a Downing Street: i funzionari del Dipartimento dei Trasporti, del Ministero degli Interni e del Dipartimento per la Salute e l’Assistenza Sociale del Regno Unito dovrebbero decidere oggi se il Paese prenderà esempio da Stati Uniti, Italia, India e ad altre nazioni imponendo restrizioni sui viaggiatori provenienti dalla Cina.

L’Australia, invece, ha dichiarato che non modificherà le sue regole per i viaggiatori provenienti dalla Cina. Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha dichiarato che stanno consultando gli esperti sanitari, ma al momento non ci sono cambiamenti nei consigli di viaggio.

Negli ultimi giorni le nazioni hanno intensificato le misure precauzionali nei confronti dei viaggiatori provenienti dalla Cina. Queste restrizioni arrivano dopo che questo mese Pechino ha bruscamente allentato le sue regole zero-covid, senza nessuna preparazione sanitaria per quanto riguarda gli ospedali o l’approvvigionamento di farmaci. La popolazione cinaese si trova adesso ad affrontare un periodo di estrema vulnerabilità a causa della grave carenza di farmaci basilari come l’ibuprofene della saturazione delle infrastrutture sanitarie.

Gli Stati Uniti hanno reso obbligatorio un test COVID-19 negativo. I passeggeri provenienti dalla Cina dovranno presentare alla compagnia aerea, prima dell’imbarco, un test Covid negativo da effettuare due giorni prima del volo. L’Italia, invece, ha ordinato tamponi con l’antigene COVID-19 e il sequenziamento del virus per tutti i viaggiatori provenienti dalla Cina. 

La Malesia ha messo in atto misure aggiuntive di monitoraggio e sorveglianza, mentre il Giappone ha dichiarato che richiederà un test COVID-19 negativo all’arrivo.

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