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Macron sorprende tutti: il governo Barnier affronta una sfida cruciale

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Un vero terremoto politico ha scosso la Francia: Emmanuel Macron ha scelto un nuovo governo guidato da Michel Barnier, in una mossa clamorosa che sposta drasticamente l’asse del potere a destra, appena 11 settimane dopo le incerte elezioni parlamentari. Questa decisione sorprende, segna una chiara rottura con il passato e manda un messaggio forte: il nuovo governo è pronto a combattere per la sua sopravvivenza in un parlamento ostile, con una sinistra agguerrita che non aspetta altro che affondare la lama con una mozione di sfiducia.

Ma la vera sfida per Barnier – nominato poco più di due settimane fa – è dietro l’angolo: dovrà presentare un piano di bilancio per il 2025 che affronti la delicatissima situazione finanziaria del paese. Il primo ministro ha usato parole drammatiche per descrivere lo stato delle casse pubbliche: “la situazione è molto seria “. Barnier, figura conservatrice di spicco e celebre per aver guidato i negoziati dell’UE sulla Brexit, ora deve dimostrare di essere l’uomo giusto per salvare la Francia da questa crisi.

Dietro le quinte, la battaglia politica si fa infuocata. Macron ha affidato a Barnier il compito non solo di formare un governo, ma di farlo accettare in un parlamento diviso, in cui l’opposizione di sinistra ha già annunciato che lo sfiderà con una mozione di sfiducia. Nelle elezioni di luglio, il blocco di sinistra Nuovo Fronte Popolare (NFP) ha ottenuto il maggior numero di seggi, ma non abbastanza per governare da solo. Macron, con un colpo di scena, ha dichiarato che la sinistra sarebbe stata incapace di formare un governo stabile e ha quindi scelto Barnier per guidare un esecutivo appoggiato dai suoi alleati, dai Repubblicani (LR) e dai centristi, sperando in una silente neutralità dell’estrema destra.

Tra i volti nuovi del governo ci sono Jean-Noel Barrot, centrista e nuovo ministro degli Esteri, e il conservatore Bruno Retailleau, alla guida del ministero dell’Interno con il delicato compito di gestire l’immigrazione. Il fedelissimo di Macron, Sebastien Lecornu, rimane saldo al suo posto come ministro della Difesa.

Ma è sulle spalle di Antoine Armand, il giovane e promettente ministro delle Finanze di soli 33 anni, che ricade il peso di presentare il piano di bilancio al parlamento. Armand, già presidente della Commissione Affari Economici del Parlamento, è chiamato a una prova di fuoco.

E mentre il nuovo governo prende forma, le piazze esplodono. Migliaia di manifestanti di sinistra si sono riversati per le strade di Parigi e di Marsiglia, gridando contro un governo che, a loro dire, non riflette la volontà del popolo espressa nelle urne. La Francia è di nuovo un campo di battaglia politico, e il futuro di questo governo appare incerto come non mai.

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Foto: AFP

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