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Gaza sotto assedio: Netanyahu promette escalation senza tregua

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Israele continua i bombardamenti su Gaza mentre il Primo Ministro Benjamin Netanyahu promette di aumentare la pressione su Hamas, mentre le speranze di un cessate il fuoco annunciato dagli USA svaniscono.

Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, accusa Israele di sabotare deliberatamente le trattative per una tregua e un accordo di rilascio degli ostaggi, sostenendo che non vuole porre fine alla guerra. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver effettuato 25 attacchi in 24 ore, mirati a “strutture militari, infrastrutture terroristiche, cellule terroristiche e strutture trappolate”.

Netanyahu, determinato a sradicare Hamas, insiste che non ci sarà nessun allentamento nella campagna di Israele contro i militanti: “Questo è esattamente il momento di aumentare ancora di più la pressione, per riportare a casa tutti gli ostaggi – vivi e morti – e raggiungere tutti gli obiettivi della guerra.” Ha poi ribadito al parlamento, “Li abbiamo per la gola; siamo sulla strada della vittoria assoluta.”

Il ministero della salute di Gaza, governata da Hamas, riporta che 52 persone, per lo più donne e bambini, sono state uccise negli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore. L’ufficio umanitario dell’ONU, OCHA, conferma che molteplici attacchi hanno causato morti e feriti.

A Nuseirat, 30 persone sono state uccise in tre attacchi: uno su una scuola gestita dall’ONU, un altro su una casa e un terzo su una moschea. “Perché ci prendono di mira quando siamo persone innocenti?” chiede Umm Mohammed al-Hasanat, rifugiata con la sua famiglia in una scuola colpita. “Non portiamo armi ma stiamo solo cercando di trovare sicurezza per noi stessi e per i nostri figli.”

Nonostante gli sforzi dei mediatori egiziani e qatarioti, le trattative indirette non fanno progressi. Haniyeh incolpa Israele per lo stallo: “Abbiamo risposto positivamente alle proposte dei mediatori, ma l’occupazione sta evitando il risultato richiesto e non vuole raggiungere un accordo.” Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che il gruppo è pronto a tornare ai colloqui se Israele cambiasse atteggiamento.

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La guerra, iniziata con l’attacco di Hamas il 7 ottobre, ha causato la morte di 1.195 persone, principalmente civili. I militanti hanno sequestrato 251 ostaggi, di cui 116 ancora a Gaza. Israele ha risposto con un’offensiva militare che ha ucciso almeno 38.794 persone, per lo più civili.

In Israele, decine di migliaia di manifestanti chiedono un accordo per riportare a casa gli ostaggi, accusando Netanyahu di prolungare la guerra. Le famiglie di cinque soldatesse israeliane tra gli ostaggi implorano il primo ministro: “Stiamo aspettando un incontro faccia a faccia con te (Netanyahu) per garantire che i negoziati si stiano muovendo verso un accordo firmato,”  ha detto Ayelet Levy, la cui figlia è stata rapita il 7 ottobre.

Foto: AFP