Da tre anni, i docenti del MCAST aspettano un nuovo accordo collettivo, ma le trattative si sono trasformate in un vero campo di battaglia. Il governo accusa il Malta Union of Teachers (MUT) di essere il principale ostacolo, nonostante 70 incontri che sembravano promettere una svolta.
“Gli accordi che hanno richiesto più tempo per essere conclusi avevano tutti un denominatore comune: il MUT
,” ha dichiarato Joyce Cassar, segretaria permanente e principale negoziatrice del governo. Il riferimento non è solo all’impasse al MCAST, ma anche ai negoziati al Junior College, bloccati per questioni di riconoscimento sindacale, e a quelli per gli insegnanti delle scuole pubbliche, conclusi solo dopo un anno e mezzo di trattative e uno sciopero.
Al MCAST, la situazione è ancora più critica: il precedente accordo è scaduto tre anni fa e, di recente, le negoziazioni sono ufficialmente crollate.
Il governo ha puntato il dito contro le richieste del sindacato, definite “eccessive”. Secondo Cassar, il MUT avrebbe insistito su un’indennità di 400 euro per la correzione degli esami di recupero e su 10 giorni di ferie extra per i docenti. Ma il vero scontro è sulle azioni sindacali: il MUT ha introdotto direttive che, a detta del governo, stanno mettendo gli studenti in una posizione insostenibile.
“Non è compito di un sindacato dettare al governo come dovrebbe operare,” ha replicato Cassar. “Io intervengo in queste negoziazioni solo quando richiesto dal mio team, dal ministero di riferimento o dall’amministrazione centrale per sbloccare situazioni difficili
,” ha spiegato, aggiungendo che il governo ha mostrato tutta la disponibilità possibile nonostante il MUT si sia rifiutato di sospendere le sue direttive.
Nelle ultime otto settimane, Cassar ha partecipato a 15 incontri con il MUT, nel tentativo di sbloccare la situazione. Ma il clima resta teso. “Abbiamo chiesto, come principio generale, che vengano sospese almeno le direttive che colpiscono direttamente gli studenti. Questo è ciò che fanno tutte le altre organizzazioni durante le trattative,” ha sottolineato. Il sindacato, però, sembra non voler cedere.
Le direttive attualmente in vigore sono pesanti: i docenti non comunicano i voti agli studenti, non partecipano ai meeting del personale, si limitano all’insegnamento essenziale e hanno sospeso tutte le attività di ricerca, incluso il supporto alle tesi degli studenti.
Cassar ha difeso il proprio operato, evidenziando che negli stessi tre anni sono stati conclusi numerosi altri accordi collettivi. “_Il MUT pensa forse di essere diverso dagli altri sindacati?_” ha chiesto provocatoriamente. Per ora, però, la situazione rimane in stallo, e la tensione rischia di esplodere, con gli studenti e il corpo docente intrappolati in un limbo senza fine.
Foto: Matthew Mirabelli