Il Times of Malta riporta una scena quasi surreale: un sospetto coinvolto nel gigantesco scandalo delle frodi sui benefici sociali è stato arrestato mentre sorseggiava tranquillamente un drink in un bar, quando invece avrebbe dovuto essere al lavoro presso un ministero. Una situazione che lascia sgomenti e solleva domande scottanti su controlli e responsabilità. Nel frattempo, i motociclisti lanciano un grido d’allarme: il traffico sta diventando un incubo e il numero delle vittime cresce a ritmo preoccupante. “Le nostre strade non sono più sicure. Qualcosa deve cambiare subito,”
denunciano gli appassionati delle due ruote.
Il Malta Independent punta il dito contro un caso che ha dell’incredibile: a Gozo, la cattiva pianificazione del governo ha portato i lavori su una strada a Nadur a superare di ben 10,5 milioni di euro il budget previsto. Un errore che pesa sulle tasche dei cittadini. E mentre si discute di responsabilità, un tribunale ha respinto la causa dell’ADPD, che accusava un trattamento discriminatorio nel sistema di assegnazione dei seggi parlamentari. “Questo è un duro colpo per la nostra democrazia”
hanno affermato i rappresentanti del partito.
Il l-orizzont
celebra quella che definisce una “vittoria per i lavoratori”. Il governo ha dato il via libera alla GWU per utilizzare parte dei suoi uffici – situati su terreni statali a Valletta – anche per scopi commerciali. Una decisione che, secondo i sostenitori, rafforza ulteriormente il ruolo centrale dei sindacati. E come se non bastasse, la Banca Centrale annuncia buone notizie: l’economia maltese crescerà più del previsto. Una revisione al rialzo che porta speranza e ottimismo.
Dal fronte politico, In-Nazzjon svela un imbarazzo nel governo. Il ministro della Cultura Owen Bonnici, ex titolare della Giustizia, si è detto all’oscuro delle dichiarazioni del Primo Ministro su una presunta riforma delle inchieste giudiziarie. “Non so a cosa si riferisse esattamente il Primo Ministro”
ha ammesso Bonnici, lasciando intendere un possibile corto circuito interno. Nello stesso numero, un’ex ispettore di polizia ottiene giustizia dopo anni di battaglia: il Commissario di Polizia è stato condannato per aver emesso un mandato d’arresto illegale. Il risultato? Un risarcimento di 20.000 euro per i danni subiti.
Foto e Video: Crediti a fine articolo.