Katya DeGiovanni (foto da Facebook)
L’accademica di psicologia e deputata laburista Katya De Giovanni ha presentato una protesta giudiziaria chiedendo all’Università di Malta di revocare la decisione di negarle la promozione a professore associato.
La deputata ha definito la decisione “arbitraria e ingiusta”, minacciando ulteriori azioni legali contro l’Università a meno che la decisione, presa “illegalmente”, non venga revocata e la sua promozione venga concessa con effetto immediato.
La protesta ha fatto seguito a un processo durato due anni e mezzo, iniziato nel marzo 2021 quando la DeGiovanni ha presentato domanda di promozione a “professore associato”, mentre all’epoca era presidente del Psychology Warranting Board e presidente della Social Care Standards Authority
Nell’ottobre 2023, la DeGiovanni è stata informata che il Consiglio di promozione non aveva raccomandato la sua promozione.
L’accademica, irritata da questa decisione che ha giudicato “arbitraria e ingiusta”, ha chiesto alla commissione di riconsiderare la sua domanda, come le spettava in base al contratto collettivo relativo al personale accademico dell’Università.
Il 26 gennaio il Consiglio ha risposto con una lettera in cui le comunicava: “Dopo un’analisi dettagliata della sua richiesta e delle sue affermazioni, il Consiglio di promozione ha convenuto di non poter raccomandare al Consiglio la sua promozione a professore associato, poiché non vi sono motivi che giustifichino un cambiamento rispetto alla decisione iniziale”.
Nella sua protesta giudiziaria, la De Giovanni ha messo in discussione questa “analisi dettagliata”, sottolineando che non è stata fornita alcuna motivazione per il rifiuto e ciò è in contrasto con il principio di diritto amministrativo relativo all’”obbligo di motivazione”; non è stata nemmeno convocata davanti alla commissione e ciò ha violato anche un altro principio sacrosanto, quello del “contraddittorio”.
Anche la durata di due anni e mezzo del processo di candidatura è stata “irragionevole e inaccettabile”, ha sostenuto l’avvocato della De Giovanni, Edward Zammit Lewis.
È stato fatto notare che altri candidati, compresi quelli le cui qualifiche ed esperienze erano inferiori a quelle della De Giovanni, sono stati promossi e le loro domande sono state esaminate molto più rapidamente.
La commissione non ha menzionato sei importanti pubblicazioni della candidata e il suo ampio curriculum non è stato preso in considerazione, si legge nella protesta giudiziaria. De Giovanni è anche visiting professor all’Università di Padova e fellow della British Psychology Society.
La De Giovanni ha dichiarato che, se l’Università non revocherà la sua decisione, perseguirà ulteriori rimedi legali, tra cui un’azione di revisione giudiziaria e, se necessario, un procedimento costituzionale.
E se ciò dovesse accadere, sarebbe costretta a citare i nomi e a produrre prove concrete a sostegno di questa “discriminazione dannosa” nei suoi confronti.
L’intero processo è stato irragionevole e abusivo, privo di motivazioni, viziato da difetti procedurali e contrario alla dottrina delle legittime aspettative.
L’avvocato e deputato laburista Edward Zammit Lewis ha firmato la protesta giudiziaria.