Connect with us

Malta

Il regalo di Patricia Fenech a Mercieca: semplice gesto o qualcosa di più?

Published

on

Simon Mercieca ha scosso l’isola con una rivelazione che ha lasciato tutti senza parole: sì, ha ricevuto un regalo dalla madre di Yorgen Fenech, Patricia Fenech, ma questo – giura e spergiura – non ha mai influenzato i suoi articoli sul figlio, accusato di complicità nell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia. Eppure, il sospetto resta.

Mercieca, accademico dell’Università e blogger di spicco, è stato travolto dalle accuse di Mark Camilleri, autore ed editore che lo ha citato in giudizio per diffamazione. Secondo Camilleri, Mercieca avrebbe scritto articoli in favore di Yorgen Fenech in cambio di denaro. Ma Mercieca non ci sta: “Non ho mai ricevuto un centesimo da Patricia Fenech,”  ha dichiarato, pur ammettendo di averla invitata a cena nella sua casa di famiglia.

Ma cosa nasconde realmente questo legame? È qui che le cose si fanno oscure e il mistero si infittisce. Durante il controinterrogatorio, Mercieca ha raccontato di aver iniziato a interessarsi al caso dell’omicidio di Caruana Galizia seguendo le notizie e le testimonianze nei media. “C’erano segnali d’allarme… qualcosa non quadrava,”  ha confessato. E come in ogni thriller che si rispetti, proprio quando il sospetto cresceva, una lettera anonima con informazioni esplosive sul caso finì nella sua cassetta postale. Coincidenza o destino?

Mercieca non è nuovo a seguire casi giudiziari, dice. Prima di Fenech, ha studiato e analizzato vari processi, civili e penali, nella sua lunga carriera da professore universitario. Ma l’avvocato di Camilleri incalza: “Conoscere la madre di Yorgen Fenech ha influenzato la tua opinione?” Mercieca risponde con calma: “Ha solo aumentato il mio interesse per il caso.”

E così emerge un intreccio ancora più intricato: Mercieca inizia a scrivere articoli già prima del 2013, ma la sua vera svolta arriva quando Adrian Delia, leader del Partito Nazionalista, si ritrova nel mezzo di una lotta interna per la sua rimozione. Mercieca diventa uno dei suoi difensori più accaniti su Facebook, dove raggiunge oltre 5000 amici. A quel punto, è sua moglie a suggerirgli di aprire un blog.

Con la diffusione delle presunte chat tra Fenech e Delia, il caso Caruana Galizia diventa una leva politica per abbattere Delia. “Anche Daphne non voleva Delia,” aggiunge Mercieca, spiegando come il suo interesse per il caso dell’omicidio sia nato proprio dalla difesa di Delia contro quelle che considera accuse ingiuste. “Le accuse di Jason Azzopardi e altri continuarono anche dopo la rimozione di Delia,” prosegue, sottolineando come il caso Fenech fosse strumentalizzato.

Advertisement

Ma l’avvocato di Camilleri non molla: “Hai scritto oltre 166 articoli a favore di Fenech!” Mercieca, con un tono quasi sprezzante, ribatte: “Sono solo una parte dei migliaia di articoli che ho scritto. Scrivo velocemente, non mi richiede più di un’ora o due.”

Resta, però, l’accusa più grave: i pagamenti. Camilleri punta il dito contro i legami tra Mercieca e Patricia Fenech. Mercieca ammette di aver conosciuto la madre di Yorgen Fenech intorno al periodo del processo per omicidio, ma assicura che i rapporti sono sempre stati limpidi. “Una volta l’ho invitata a pranzo da noi e ci ha portato un cesto regalo di Natale,”  dice, minimizzando la questione. Eppure, la domanda resta: quanto ha davvero influenzato questo rapporto le sue opinioni pubbliche?

Quando viene interrogato sulla sua difesa costante di Yorgen Fenech, Mercieca è chiaro: “Non ho mai detto che è innocente o colpevole. Io dico che Yorgen Fenech è stato incastrato.”  Una dichiarazione forte, che getta benzina sul fuoco delle polemiche.

Alla fine, Mercieca ammette che l’articolo di Camilleri non ha causato danni economici, ma ha sicuramente compromesso la sua carriera accademica. “Sono stato ostracizzato,”  conclude con amarezza. E mentre il processo continua, il mistero attorno al suo ruolo e ai suoi legami con la famiglia Fenech si fa sempre più fitto. Chi sta dicendo la verità? Il tempo, e forse la giustizia, lo diranno.

Foto: [Archivio Times Of Malta]

Advertisement
Continue Reading