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Malta

Il Gabinetto approva il documento strategico di Gozo e dà il via libera al piano per la protezione dell’Ħondoq

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Il Gabinetto ha approvato un piano di revisione del piano locale di Gozo per proteggere l’Ħondoq ir-Rummien dagli speculatori, ha dichiarato oggi il Primo Ministro.

Il piano è uno dei due documenti relativi a Gozo presentati ai ministri durante la riunione di gabinetto di oggi.

L’altro, intitolato Gozo Regional Development Strategy , espone la visione del governo per Gozo “per i prossimi 10 anni”, ha dichiarato Abela sui social media.

Abela ha detto che il governo ha consultato la società gozitana, le ONG e altre parti interessate nella stesura del documento, che non è ancora stato reso pubblico.

Ha detto che Gozo deve continuare ad attrarre occupazione di qualità a Gozo per i gozitani.

“Dobbiamo consolidare ciò che Gozo ha raggiunto negli ultimi anni. Una Gozo con più spazi aperti, che si prende cura dell’ambiente, che ha una forte connettività, un’isola di opportunità”.

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L’annuncio di Abela sulla protezione di Ħondoq ir-Rummien dallo sviluppo segue l’impegno preso all’inizio del mese di garantire che Ħondoq ir-Rummien non sarà sviluppato.

La sua dichiarazione ha fatto seguito alla decisione della Corte d’Appello che ha confermato la decisione del Tribunale per la revisione dell’ambiente e della pianificazione di respingere la richiesta di costruire un porto comprendente un hotel, un porto turistico e un villaggio turistico nella baia di Ħondoq.

A novembre, il tribunale per la pianificazione ha respinto l’appello degli sviluppatori a procedere con lo sviluppo nella baia, chiudendo il capitolo di una saga durata 20 anni.

Gozo Prestige Hotels, i proprietari di un enorme appezzamento di terreno a Ħondoq, volevano sviluppare il sito di 103.000 metri quadrati, che comprendeva un hotel, parcheggi, 25 ville, 60 appartamenti e 200 proprietà multiple.

Nel 2016 l’Autorità di pianificazione ha deciso all’unanimità di non concedere il permesso, ma poco dopo gli sviluppatori hanno presentato un ricorso sostenendo che il loro diritto a un’audizione equa era stato violato. L’offerta di sviluppo del sito è stata definitivamente respinta dalla sentenza della Corte d’Appello.

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