Un vero e proprio terremoto giudiziario scuote Malta, con il Commissario per la Giustizia Alessandro Lia al centro di uno scandalo esplosivo! Lia, noto avvocato e figura rispettata, è stato accusato dal suo ex suocero, Victor Sant, di frode e falsificazione in merito al trasferimento sospetto di un’auto. Le accuse sono pesanti, e mentre il ministro della Giustizia Jonathan Attard si affretta a dichiarare che è “prematuro” parlare di una sua sospensione, il paese intero si chiede: cosa accadrà ora?
Tutto è iniziato quando Sant si è fidato di Lia per rottamare la sua vecchia auto. Fiducia mal riposta? Dopo aver consegnato il veicolo e i documenti necessari, Sant ha iniziato a chiedere aggiornamenti. Ma la risposta di Lia lo ha lasciato senza parole: l’auto era stata venduta per soli 100 euro! Incredulo, Sant si è rivolto a Transport Malta per scoprire la verità. E la verità è stata un colpo basso: l’auto non era stata rottamata, ma trasferita a un terzo soggetto. E c’è di più: la firma sui documenti non era la sua!
Lia, che ricopre un ruolo cruciale come Commissario per la Giustizia, presiedendo i tribunali per casi minori come violazioni del traffico e possesso di droga, è ora sotto accusa. E mentre il Primo Ministro Robert Abela cerca di mantenere un certo distacco, ha lanciato segnali chiari su un possibile provvedimento. “Quando occupi un ruolo giudiziario, è diverso da qualsiasi altro incarico. I criteri devono essere molto più severi,”
ha dichiarato Abela, lasciando intendere che il destino di Lia è appeso a un filo.
Ma il Ministero della Giustizia ha frenato gli entusiasmi di chi attende un’azione immediata, suggerendo che ci potrebbe essere un appello. “La procedura di contestazione e la successiva decisione giudiziaria a cui si fa riferimento sono ancora in corso e soggette alla possibilità di un ricorso dinanzi alla Corte Penale,” ha affermato un portavoce, aggiungendo che “sarebbe prematuro fare dichiarazioni definitive in questo momento.”
La denuncia di Sant racconta di un Lia che si è offerto di gestire la rottamazione dell’auto, un gesto apparentemente di buona volontà. Ma quando Sant ha chiesto spiegazioni, Lia ha risposto che la vettura era stata venduta per un misero 100 euro. A quel punto, Sant ha deciso di andare a fondo della questione, scoprendo così l’inganno: l’auto non era stata rottamata, ma trasferita a una terza persona. Per effettuare il passaggio, sarebbe stata necessaria la sua firma e la sua carta d’identità, ma… la firma non era la sua! Un vero e proprio caso di falsificazione che ora rischia di travolgere la carriera di Lia.
Cosa accadrà ora? La situazione è in continua evoluzione, con Lia che si trova a un bivio cruciale: riuscirà a difendersi da queste pesanti accuse o la sua caduta sarà inevitabile? Tutti gli occhi sono puntati sulla prossima mossa della giustizia maltese.
Foto: [Archivio Times of Malta]