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Malta

Abela mette in discussione la neutralità: è davvero il momento di cambiare?

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Abela scuote la politica di neutralità di Malta: è ora di un cambiamento radicale?

Un’affermazione che potrebbe segnare una svolta storica per Malta e la sua politica di neutralità. Lunedì, il Primo Ministro Robert Abela ha lanciato una provocazione che potrebbe cambiare per sempre il volto della politica estera dell’isola: Malta deve rivedere il suo approccio tradizionale alla neutralità e aumentare drasticamente la spesa per la difesa, per adattarsi alle “realtà odierne”. Un segnale che segna un distacco dalle posizioni intransigenti dei suoi predecessori, che avevano sempre visto la neutralità come un principio inviolabile.

Pur escludendo fermamente qualsiasi modifica alla neutralità costituzionale, Abela ha aperto una discussione su un possibile adattamento delle politiche di difesa, un tema che fino ad oggi era stato tabù. I suoi commenti, fatti da Bruxelles, dove sta partecipando a un incontro con altri leader europei, suggeriscono che Malta potrebbe aver interpretato la sua neutralità in modo troppo rigido in passato, evitando di affrontare le sfide globali con la necessaria determinazione.

“Ma non possiamo continuare ad adottare una posizione, come forse abbiamo fatto troppo spesso, in cui il nostro paese è isolato e completamente protetto dalle sfide che ci circondano”  ha dichiarato Abela con tono deciso, sottolineando che la politica di neutralità del paese potrebbe aver reso l’isola troppo distante dalla realtà geopolitica in evoluzione.

Abela sfida la tradizione: un approccio più audace alla neutralità

Il Primo Ministro ha dichiarato che Malta deve adottare un “approccio equilibrato”, bilanciando le pressioni provenienti da numerosi Stati membri dell’UE che chiedono aumenti significativi nelle spese per la difesa, con le necessità e le specificità della sua politica di difesa nazionale. Lontano dall’essere una semplice questione di numeri, Abela sta mettendo in discussione un intero paradigma che ha caratterizzato la politica maltesi per decenni.

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“Non sto dicendo che dobbiamo cambiare la nostra costituzione”  ha chiarito Abela, riconoscendo la “forte adesione popolare” alla neutralità sancita dalla Carta Costituzionale di Malta. Tuttavia, il Primo Ministro ha suggerito che il popolo maltese è pienamente consapevole delle sfide globali che si stanno intensificando, aggiungendo che Malta potrebbe e dovrebbe essere più audace nelle trattative riguardanti i suoi obblighi costituzionali.

“La costituzione di Malta ci permette di adottare posizioni che salvaguardino la nostra sicurezza a lungo termine, pur rispettando le sue clausole”  ha spiegato, aprendo la porta a una revisione della strategia difensiva che non infranga i principi fondamentali ma li interpreti in modo più moderno e realistico.

Malta pronta a fare il salto? Abela vuole più investimenti nella difesa

Il messaggio è chiaro: Malta deve iniziare a prendere sul serio la propria sicurezza nazionale. Abela ha insistito sull’importanza di investire di più nelle forze armate e nella difesa del paese. “Dobbiamo investire di più nella nostra difesa? Io penso che dovremmo.”  Ha dichiarato con determinazione, ribadendo che l’isola non è adeguatamente preparata a fronteggiare situazioni di crisi in un contesto internazionale sempre più instabile.

“Quando si parla di difesa, non siamo ben equipaggiati per affrontare le sfide che potrebbero sorgere”  ha aggiunto, precisando che, comunque, Malta non ha alcuna intenzione di “combattere le guerre degli altri”. Nonostante ciò, il Primo Ministro ha affermato che è tempo di aprire un dibattito pubblico sul futuro della neutralità, soprattutto alla luce degli sconvolgimenti globali come il conflitto in Ucraina e la crescente instabilità in Medio Oriente.

Abela ha concluso affermando che è necessario esaminare se la costituzione di Malta “soddisfi le necessità della nostra politica di difesa, in vista delle attuali realtà geopolitiche”.

Foto: Matthew Mirabelli

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