In una mossa che promette di facilitare significativamente le relazioni accademiche tra l’Italia e la Santa Sede, il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha annunciato l’approvazione di un nuovo decreto che semplifica il processo di riconoscimento dei titoli di studio. Firmato dal Ministro Anna Maria Bernini e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 marzo 2024, il decreto stabilisce una procedura chiara per il confronto e il riconoscimento reciproco dei titoli accademici tra le istituzioni italiane e quelle pontificie.
Questa iniziativa è il frutto dell’Accordo del 13 febbraio 2019 tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, nell’ambito dell’applicazione della Convenzione di Lisbona sul riconoscimento dei titoli di studio di livello universitario nella Regione Europea. Il decreto rappresenta inoltre un passo concreto nell’attuazione del Concordato del 1984, sottolineando l’impegno bilaterale al riconoscimento reciproco dei titoli di laurea.
Il documento pubblicato dettaglia le corrispondenze specifiche tra i titoli di studio rilasciati da prestigiose istituzioni pontificie quali la Pontificia Università Salesiana, la Pontificia Università della Santa Croce, la Pontificia Università Gregoriana, e la Pontificia Università Lateranense, e i loro equivalenti nel sistema universitario italiano. Questa corrispondenza, che si applica ai titoli ottenuti a partire dall’anno accademico 2023/2024, viene formalizzata per la prima volta, segnando un importante traguardo nella cooperazione accademica tra Italia e Vaticano.
Per garantire la facilità di questo processo di riconoscimento e verificare l’autenticità dei titoli accademici, il decreto raccomanda l’uso degli strumenti e della documentazione forniti dal Centro di informazione sulla mobilità e le equivalenze accademiche (Cimea). Il Cimea ha lavorato a stretto contatto con un tavolo tecnico congiunto MUR e il dicastero per la Cultura e l’educazione della Santa Sede per elaborare le tabelle di corrispondenza.
L’adozione di questo decreto segna un passo significativo verso l’integrazione e il riconoscimento reciproco degli studi accademici tra Italia e Santa Sede. Con l’obiettivo di rafforzare i legami educativi e culturali, la nuova normativa non solo facilita il percorso degli studenti che intendono proseguire gli studi o la carriera in uno degli stati contraenti ma riafferma anche il valore di un sistema educativo aperto e inclusivo che supera i confini nazionali.
L’iniziativa è accolta con favore da istituzioni accademiche e studenti, anticipando una nuova era di opportunità e collaborazione tra il sistema universitario italiano e quello della Santa Sede. Con il sostegno reciproco e l’impegno alla qualità e all’eccellenza educativa, questo decreto promette di aprire nuovi orizzonti per gli studenti e i professionisti dell’educazione in entrambi i contesti.