L’iraniano Rouhani dice che gli è stato impedito di chiedere la rielezione in un organismo chiave

Una foto del 3 agosto 2021 mostra il presidente uscente Hassan Rouhani (a sinistra) e il nuovo presidente iraniano Ebrahim Raisi in piedi durante la cerimonia di consegna a Teheran.

L’ex presidente iraniano Hassan Rouhani ha dichiarato mercoledì che, dopo 24 anni di appartenenza, gli è stato impedito di chiedere la rielezione nell’organo che nomina la Guida suprema del Paese.

Il sito ufficiale di Rouhani ha dichiarato che i giuristi incaricati di vagliare i candidati “non hanno approvato” la sua candidatura per un nuovo mandato nell’Assemblea degli Esperti. Non ha spiegato il motivo.

Nel corso della giornata, Rouhani ha criticato la decisione, denunciando “l’approccio anticostituzionale della minoranza totalitaria al potere”, si legge sul suo sito web.

“Coloro che mi hanno squalificato con motivazioni politiche… non possiedono la rivoluzione (islamica) e il Paese, né hanno l’autorità di determinare gli interessi del Paese”

Rouhani, un moderato, ha anche accusato la “minoranza al potere” di cercare di ridurre la partecipazione dei cittadini alle elezioni per finire di “eliminare le elezioni e le votazioni… in modo da poter determinare unilateralmente il destino del popolo”.

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L’ex presidente, eletto per la prima volta nell’organismo nel 1999, aveva annunciato a novembre di essere alla ricerca di un nuovo mandato.

Rouhani è stato presidente dell’Iran dal 2013 al 2021. Da quando ha lasciato l’incarico, ha criticato a gran voce l’amministrazione ultraconservatrice del suo successore Ebrahim Raisi e il Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche, che ne è stato uno dei principali pilastri.

L’Assemblea degli Esperti, composta da 88 membri, ha il compito di eleggere, supervisionare e, se necessario, destituire la Guida suprema, che ha l’ultima parola su tutte le questioni di Stato in Iran.

La carica è ricoperta dal 1989 dall’ayatollah Ali Khamenei, oggi 84enne.

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