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Verifica dei fatti: Messaggi truffaldini che sfruttano l’assassinio di Daphne a scopo di lucro

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Foto del file: Mark Zammit Cordina

Rivendicazione: Post su Facebook che sostengono nuove rivelazioni nell’indagine sull’assassinio di Daphne Caruana Galizia.

Verdetto: i post fanno parte di una truffa con criptovaluta che tenta di attirare le persone a consegnare i loro soldi.


I truffatori online stanno usando immagini e dettagli legati all’assassinio di Daphne Caruana Galizia per truffare ignari lettori, in una serie di post che hanno invaso Facebook negli ultimi giorni.

I post, spesso, riportano l’immagine di Caruana Galizia e quella di Yorgen Fenech, l’uomo accusato di aver ordinato il suo assassinio.

Alcuni dei post riportano il logo del Times of Malta nel tentativo di apparire legittimi. Alcuni rimandano anche a un sito web del Times of Malta contraffatto, con un titolo falso che afferma che “sono stati recentemente rivelati nuovi dettagli sull’omicidio di Daphne Caruana Galizia”.

Alcuni dei post portano a un sito web contraffatto del Times of Malta.

Il sito web contraffatto intreccia fatti reali sull’indagine dell’omicidio, come l’arresto di Fenech a bordo del suo yacht mentre cercava di fuggire dall’isola, con la falsa affermazione che la donna è stata uccisa per aver indagato sul suo lucroso coinvolgimento in una piattaforma di criptovalute.

Sebbene non sia la prima volta che i truffatori utilizzano siti web di notizie o immagini di personaggi pubblici per approfittare di lettori vulnerabili, quest’ultima truffa suggerisce una familiarità insolitamente dettagliata con l’indagine e la discussione che la circonda, rendendo più difficile del solito per i lettori discernere.

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Oltre al linguaggio incredibilmente accurato utilizzato in alcune parti del falso articolo, i truffatori utilizzano anche le foto di diversi protagonisti dell’indagine, tra cui il commissario di polizia Angelo Gafa (a cui si fa riferimento in modo obliquo come “un ufficiale di polizia”).

60.000 visualizzazioni da più pagine false

Inoltre, i truffatori pubblicano post identici da diverse pagine Facebook false, apparentemente nel tentativo di inondare i social media e ottenere il maggior numero possibile di visualizzazioni.

Diversi post simili o identici vengono pubblicati da più pagine Facebook false.
Diversi post simili o identici vengono pubblicati da più pagine Facebook false.

Diversi post simili o identici vengono pubblicati da più pagine Facebook false.

Diversi post simili o identici vengono pubblicati da più pagine Facebook false.

Diversi post simili o identici vengono pubblicati da più pagine Facebook false.

L’analisi dei post suggerisce che hanno registrato circa 60.000 visualizzazioni dall’inizio del mese, e alcuni di essi sono stati condivisi più volte dagli utenti locali dei social media.

I post sembrano essere opera di truffatori esperti, che in passato hanno utilizzato gli stessi URL di siti web per truffe simili di criptovalute. Infatti, il titolo di alcuni degli URL utilizzati riporta ancora la descrizione di una precedente truffa che sosteneva che “la Banca Nazionale di Malta sta facendo causa a Lawrence Gonzi per le sue parole in onda”.

Il verdetto

I post sono gli ultimi di una lunga serie di truffe di criptovalute che utilizzano l’immagine di personaggi pubblici.

Tuttavia, questo è un esempio insolitamente dettagliato di come i truffatori stiano adottando un linguaggio apparentemente genuino su questioni locali per ingannare le persone.

L’affermazione è quindi falsa, poiché le prove confutano chiaramente l’affermazione.

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Il Times of Malta fa parte di The Times of Malta e di The Times of Malta, un osservatorio indipendente con sedi in tutti i 27 Stati membri dell’UE, finanziato dal programma Digital Europe dell’UE. Le verifiche dei fatti si basano sul nostro .

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