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Malta

Il comportamento sospetto dell’autista si conclude con l’arresto per reati legati alla droga

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Un automobilista, che prima ha cercato di fare retromarcia per evitare un posto di blocco della polizia e poi è sceso dicendo che stava guardando un autosalone , è finito nei guai dopo che gli agenti hanno trovato un sacchetto di droga nelle vicinanze.

L’incidente è avvenuto ieri sera, quando gli agenti della stazione di polizia di Birkirkara sono stati inviati a effettuare controlli stradali in Notary Zarb Street, Attard.

In quell’occasione hanno notato un furgone Citroen Berlingo, guidato da un uomo poi identificato come Reno Azzopardi, che sembrava tentare una manovra di retromarcia.

Quando gli agenti si sono avvicinati, il conducente è sceso e ha iniziato a camminare in quella zona.

Alla domanda della polizia su cosa stesse facendo lì, l’uomo ha risposto che stava guardando un autosalone.

Ma non c’era nessun autosalone in vista, ha detto l’ispettore della Procura Ritienne Gauci spiegando gli eventi che hanno portato all’arresto del sospetto.

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La perquisizione personale dell’uomo non ha portato a nulla.

Tuttavia, nel punto in cui l’autista si era fermato, gli agenti si sono imbattuti in una borsa contenente diverse bustine piene di sospetta cocaina ed eroina .

Il 38enne è stato arrestato e accusato di possesso di cocaina ed eroina in circostanze che denotano che le droghe non erano esclusivamente per uso personale, di guida senza patente valida e copertura assicurativa e di recidiva.

Si è dichiarato non colpevole.

La richiesta di libertà su cauzione è stata respinta in considerazione dei precedenti penali dell’imputato, che dimostrano che non è affidabile.

Inoltre, pur avendo inizialmente dichiarato alla polizia di vivere a Marsascala , ha poi fornito un indirizzo a Cospicua.

Ma quando la polizia si è recata a quell’indirizzo, portando con sé un mazzo di chiavi trovato in possesso dell’uomo, nessuna delle 12 chiavi corrispondeva alla serratura della porta d’ingresso, ha detto il procuratore.

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L’accusato non aveva collaborato e la polizia non aveva la certezza di poterlo rintracciare a quell’indirizzo se gli fosse stata concessa la libertà provvisoria.

L’avvocato difensore Mario Caruana, che assiste l’uomo come legale, ha chiesto se la polizia avesse confermato ufficialmente l’indirizzo di Cospicua e l’ispettore ha risposto di sì.

L’accusato era un lavoratore autonomo nel settore delle costruzioni e desiderava continuare il suo lavoro, ha aggiunto l’avvocato.

Dopo aver ascoltato le argomentazioni, la corte, presieduta dal magistrato Marse-Ann Farrugia, ha respinto la richiesta in considerazione della natura delle accuse, dell’inaffidabilità dell’accusato e del fatto che in questa fase non risulta avere un indirizzo fisso.