I proprietari di immobili sono in allarme! Le nuove procedure imposte da Identita’ stanno scatenando il panico tra i locatori, che ora si trovano a dover affrontare obblighi burocratici mai visti prima. Ma cosa sta succedendo davvero?
L’Associazione degli Sviluppatori di Malta (MDA) ha lanciato un vero e proprio attacco all’agenzia delle identità, accusandola di aver introdotto un requisito che rischia di stravolgere completamente il mercato degli affitti. Ebbene sì, da oggi i contratti di locazione presentati per ottenere un permesso di soggiorno dovranno essere certificati ufficialmente da un notaio, un avvocato o un procuratore legale.
Sembra un semplice dettaglio, ma per i proprietari è un incubo burocratico! Ogni singolo contratto d’affitto dovrà passare sotto l’occhio vigile di un professionista legale, una procedura che comporterà non solo perdite di tempo ma anche un notevole aumento dei costi.
L’MDA non usa mezzi termini e ammette che ci sono stati casi in cui cittadini di paesi terzi hanno fornito indirizzi falsi o con i quali non avevano alcun legame per ottenere il permesso di soggiorno. Tuttavia, secondo l’associazione, questa non è la soluzione: “ci sono altri modi per risolvere il problema”
, ha spiegato l’associazione, già in passato in contatto con l’agenzia.
Una soluzione semplice e pratica potrebbe essere la richiesta di una copia autenticata della carta d’identità, certificata da un professionista. Non solo: moltissimi contratti di affitto sono firmati attraverso agenti autorizzati, che potrebbero tranquillamente confermare la loro presenza al momento della firma e garantire che l’immobile è stato affittato come dichiarato.
Ma la MDA va oltre e denuncia un’inaccettabile ingiustizia: “I proprietari non dovrebbero pagare le conseguenze degli errori, degli abusi o delle mancanze di qualsiasi autorità”.
L’associazione, decisa a far sentire la propria voce, ha lanciato un appello urgente a Identita’ affinché si aprano nuove consultazioni coinvolgendo tutti i soggetti interessati. Riusciranno a trovare una soluzione che metta d’accordo tutti?
Foto: [Archivio Times Of Malta]