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zelensky in Germania: pressione sugli alleati per armi a lungo raggio

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Il presidente Volodymyr Zelensky ha fatto un’apparizione sorprendente in Germania, chiedendo a gran voce nuove e potenti armi per fermare l’implacabile avanzata russa che sta devastando l’est del suo paese. In un momento cruciale per la difesa di Kyiv, Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina ha bisogno di un urgente supporto militare per fermare Mosca, che continua a colpire con attacchi letali e distruttivi.

Dopo l’incontro alla base aerea di Ramstein, Zelensky incontrerà il cancelliere tedesco Olaf Scholz, prima di proseguire per l’Italia. Questo summit cruciale avviene pochi giorni dopo un micidiale attacco missilistico russo che ha massacrato 55 persone e ferito altre 300 nella città di Poltava.

“Abbiamo un disperato bisogno di più armi per respingere le forze russe e riprenderci il nostro territorio”, ha dichiarato Zelensky, senza giri di parole. La sua richiesta non si ferma qui: ha esortato gli alleati dell’Ucraina a rispettare gli impegni già presi, denunciando il ritardo nelle forniture militari. “Il numero di sistemi di difesa aerea che non sono stati ancora consegnati è allarmante” , ha aggiunto con tono critico.

Ma la richiesta più audace arriva quando Zelensky chiede la revoca delle restrizioni sull’uso delle armi occidentali a lungo raggio, un argomento che finora ha creato divisioni. “Dobbiamo poter colpire non solo nei territori occupati, ma anche in Russia” , ha insistito Zelensky, lasciando intendere che la guerra potrebbe presto estendersi oltre i confini ucraini.

L’incontro a Ramstein, organizzato dal segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, ha visto anche l’annuncio di nuovi aiuti militari per l’Ucraina da parte degli Stati Uniti. Con un pacchetto da 250 milioni di dollari, Washington continua a essere il principale sostenitore di Kyiv. “Questo nuovo aiuto fornirà le capacità necessarie per far fronte all’evolversi della situazione” , ha spiegato Austin, mentre dietro le quinte si delineava un nuovo capitolo di questa devastante guerra.

Le forniture includeranno munizioni per i letali lanciatori HIMARS, oltre a proiettili d’artiglieria e armi anti-carro e anti-aereo. Questi temi sono stati discussi tra i rappresentanti di circa 50 nazioni presenti, con un focus particolare sul rafforzamento della difesa aerea dell’Ucraina. Il portavoce del Pentagono, il maggiore generale Pat Ryder, ha affermato: “L’Ucraina è fondamentale per la sicurezza internazionale, e gli sforzi degli alleati continuano a essere vitali per la sua lotta per la libertà”.

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Ma mentre a Ramstein si discutevano strategie, sul campo la situazione si fa sempre più critica. L’avanzata russa nel Donbas non si arresta, e Vladimir Putin ha dichiarato apertamente che la conquista dell’Ucraina orientale è ora il suo “obiettivo primario” . Da quando è fallito il tentativo iniziale di conquistare Kyiv nel 2022, Mosca ha cambiato tattica, concentrandosi sull’Est.

Un futuro incerto per il supporto all’Ucraina

Nonostante i colpi inflitti dall’Ucraina, inclusa una recente incursione nella regione russa di Kursk, Putin rimane convinto della sua avanzata. “Il nemico si è indebolito nelle aree chiave, e il nostro esercito sta accelerando le operazioni offensive” , ha dichiarato il leader russo, sottolineando che i suoi piani restano inalterati.

In un raro successo sul fronte orientale, l’Ucraina ha annunciato di aver riconquistato una parte della città di New York, un piccolo ma simbolico traguardo. “Grazie all’altissimo morale e alla professionalità dei combattenti, la brigata Azov è riuscita a stabilizzare la situazione e a riprendere il controllo di parte della città” , ha comunicato la brigata sui social media.

Gli Stati Uniti restano il principale alleato dell’Ucraina, avendo fornito oltre 56 miliardi di dollari in aiuti militari, ma il futuro di questo supporto è incerto. Con le elezioni americane in arrivo a novembre, l’eventuale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe segnare una svolta radicale nelle politiche di sostegno a Kyiv.

Anche la Germania, seconda solo agli Stati Uniti per il supporto all’Ucraina, è alle prese con una crescente pressione interna. Le recenti elezioni regionali negli stati orientali di Sassonia e Turingia hanno visto un aumento vertiginoso dei partiti di estrema destra e sinistra, entrambi contrari all’aiuto militare a Kyiv.

Mentre la Francia si trova impantanata in una crisi politica, la Gran Bretagna ha annunciato che invierà 650 missili leggeri all’Ucraina entro la fine dell’anno per rafforzarne la difesa aerea.

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Nel frattempo, gli alleati europei dell’Ucraina stanno potenziando le proprie difese in risposta alla minaccia russa. La Germania, ad esempio, ha messo in funzione il primo sistema di difesa aerea Iris-T sul proprio territorio, dopo averne già consegnati diversi a Kyiv per intercettare i missili, i droni e i razzi russi.

Foto: [AFP]

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