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Tragedia nell’atletica: Rebecca Cheptegei uccisa dal fidanzato in Kenya

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Il mondo dell’atletica è sconvolto da una tragedia inaudita! Rebecca Cheptegei, atleta olimpica dell’Uganda, è morta in modo straziante dopo che il suo fidanzato l’ha brutalmente data alle fiamme in Kenya. Una vicenda così drammatica che sembra uscita da un incubo, ma purtroppo è la realtà. La notizia è stata confermata dal presidente del Comitato Olimpico dell’Uganda, lasciando sgomento il mondo intero.

“Abbiamo appreso con immenso dolore della morte della nostra atleta olimpica Rebecca Cheptegei… a seguito di un attacco brutale da parte del suo fidanzato” , ha scritto Donald Rukare in un post su X, gettando un’ombra oscura sul futuro dello sport africano.

Cheptegei, appena 33 anni, aveva subito ustioni devastanti che coprivano l’80% del suo corpo. Il direttore ad interim del Moi Teaching and Referral Hospital (MTRH), situato a Eldorect nella Rift Valley, ha dichiarato martedì che l’atleta stava lottando disperatamente per sopravvivere. Ma la battaglia era troppo grande: “Tutti i suoi organi hanno smesso di funzionare la scorsa notte” , ha rivelato un medico alla stampa giovedì, confermando il tragico epilogo.

La polizia ha identificato l’assassino come Dickson Ndiema Marangach, il suo compagno. Questo mostro avrebbe cosparso Cheptegei di benzina prima di darle fuoco, nella loro casa a Endebess, nella contea occidentale di Trans-Nzoia, la scorsa domenica. Un atto di pura follia, che ha tolto la vita a una donna straordinaria.

Tutto questo orrore si è consumato solo poche settimane dopo che Cheptegei aveva concluso la maratona olimpica a Parigi, dove si era classificata 44ª. Chi avrebbe mai potuto immaginare che dietro la sua tenacia si nascondeva un destino così crudele?

Come se non bastasse, una delle figlie di Cheptegei ha assistito alla terribile aggressione. In un racconto straziante, riportato dai media kenioti, la ragazza ha descritto quei momenti da incubo. “Mi ha dato un calcio mentre cercavo di correre in soccorso di mia madre”, ha detto la giovane a “The Standard”. “Ho subito urlato per chiedere aiuto, attirando l’attenzione di un vicino che ha cercato disperatamente di spegnere le fiamme con dell’acqua, ma non c’è stato nulla da fare”, ha aggiunto, lasciando tutti senza parole.

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Anche Marangach è rimasto gravemente ferito nell’attacco, riportando ustioni sul 30% del corpo. Ma la sua sorte non sembra poter restituire giustizia a Rebecca, che ha pagato con la vita per la furia cieca di un uomo che diceva di amarla.

Questa tragedia si inserisce in un quadro di violenze che sembra non avere fine. Solo due anni fa, l’atleta di origini keniote Damaris Mutua era stata trovata morta a Iten, la capitale mondiale degli allenamenti di corsa nella Rift Valley. E come dimenticare il terribile caso del 2021, quando la recordista Agnes Tirop, 25 anni, fu trovata pugnalata a morte nella sua casa di Iten? Anche in quel caso, l’ex marito è sotto processo per omicidio, ma ha negato ogni addebito.

L’orrore di queste storie di violenza è confermato anche dai numeri: secondo le ultime statistiche pubblicate nel gennaio 2023 dal Kenya National Bureau of Statistics, il 34% delle donne in Kenya ha subito violenza fisica dall’età di 15 anni. Un dato agghiacciante, che richiede un’azione immediata.

Foto: AFP

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