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I legislatori dell’UE chiedono di limitare l’uso di spyware in tutto il blocco

Ieri i legislatori dell’UE hanno votato per spingere gli Stati membri e la Commissione Europea a regolamentare rigorosamente l’uso di spyware da parte dei governi dopo gli scandali che hanno coinvolto il software Pegasus.

Una commissione speciale del Parlamento europeo che ha esaminato la questione ha adottato a larga maggioranza le raccomandazioni e ha chiesto che coloro che hanno usato Pegasus per spiare gli smartphone di politici e giornalisti siano ritenuti responsabili.

L’inchiesta parlamentare, durata 14 mesi, ha finito per “far luce sulle pratiche antidemocratiche e illecite di alcuni governi dell’UE, ma ancora, devo dire, non è stata intrapresa alcuna azione significativa”, ha dichiarato l’eurodeputata Sophie in ‘t Veld, capofila dell’inchiesta.

L’indagine dei legislatori ha riguardato l’uso di Pegasus in Spagna, Grecia, Polonia, Cipro e Ungheria, oltre a raccogliere informazioni da Israele, dove il software è stato prodotto dalla società NSO.

L’indagine è stata avviata dopo che un consorzio di 17 media ha scoperto l’uso di Pegasus per spiare 180 giornalisti, 600 politici, 85 attivisti per i diritti e 65 imprenditori, in diversi Paesi.

Pegasus, che può essere installato di nascosto nello smartphone di un obiettivo, è in grado di leggere i messaggi, geolocalizzare e attivare segretamente la fotocamera e il microfono del dispositivo.

In ‘t Veld, parlando in commissione, ha affermato che se la Commissione e il Consiglio europeo, che rappresentano gli Stati membri, “seguiranno con forza, questo non potrà accadere di nuovo”.

Ma ha anche sottolineato che “non è stata fatta giustizia” nel punire chi ha fatto uso di Pegasus in Europa o chi lo ha esportato dai Paesi dell’UE verso altre nazioni.

Le indagini nei Paesi dell’UE sono state “ostacolate da ostruzionismo, intimidazioni e molestie”, ha detto, notando che alcuni governi hanno erroneamente invocato la “sicurezza nazionale” per proteggere l’uso di Pegasus.

Ha aggiunto che si aspetta che l’esecutivo del blocco “agisca rapidamente” ora che il rapporto della commissione è stato adottato.

Tra le raccomandazioni del rapporto c’è quella di bloccare effettivamente l’uso di Pegasus e di software spia simili e di creare un laboratorio tecnologico europeo per aiutare i cittadini presi di mira da questi software.

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