Venerdì scorso, una riunione che ha catturato l’attenzione di molti ha confermato Vicki Ann Cremona come presidente di Repubblika, l’ONG che si batte con forza per lo stato di diritto a Malta. Dopo mesi di guida temporanea, Cremona ha assunto ufficialmente il ruolo di leader, promettendo cambiamenti radicali e un futuro di maggiore coinvolgimento e trasparenza. “È giunto il momento di portare Repubblika a un livello superiore,”
ha dichiarato Cremona con determinazione.
Con lei, Renato Camilleri assumerà il ruolo di vice presidente, mentre Aquilina ricoprirà il titolo di presidente onorario. Ma chi è davvero Vicki Ann Cremona? Professoressa presso il prestigioso Dipartimento di Studi Teatrali dell’Università di Malta ed ex ambasciatrice in Francia
, Cremona non è nuova a Repubblika: aveva già guidato l’organizzazione tra il 2019 e il 2020. Ora è tornata, più decisa che mai a fare la differenza.
Nel suo discorso appassionato, Cremona ha subito posto l’accento sulla necessità di coinvolgere attivamente ogni membro del comitato esecutivo e spingere ancora di più sulle iniziative di educazione e cittadinanza. “Non possiamo restare fermi. Il cambiamento parte da noi e dobbiamo essere pronti a fare la nostra parte,” ha detto, esortando anche i membri più comuni a offrire il proprio contributo. “Abbiamo bisogno di competenze, sì, ma anche di mani pronte a lavorare su compiti più semplici, come fare telefonate ai membri dell’ONG.”
Una visione chiara e ambiziosa quella di Cremona, che non ha paura di puntare in alto. Tra i suoi obiettivi, c’è l’intenzione di instaurare un dialogo più diretto con le istituzioni di integrità come l’Ufficio del Difensore Civico, il Commissario per gli Standard Parlamentari e la Corte dei Conti. Ma non è tutto: l’ONG è già al lavoro su un progetto che promette di far parlare di sé – la creazione di un osservatorio politico che monitorerà le proposte politiche legate alla governance
.
Cremona ha poi puntato il dito contro le lentezze burocratiche che ostacolano le riforme tanto necessarie. “È difficile capire perché il parlamento abbia così urgente bisogno di una riforma o perché leggi come quella sul whistleblowing debbano essere modificate. Abbiamo già emesso documenti politici su alcuni di questi temi, ma dobbiamo esercitare più pressione per far sì che il governo e i politici ascoltino e agiscano davvero.”
Il suo discorso si è concluso con una nota di orgoglio e speranza. “È un onore vedere come questo ‘gruppo disordinato [erbgħa qtates] di cui facciamo parte stia avendo un impatto sulla giustizia nel nostro Paese. Insieme e un passo alla volta, riusciremo a ottenere una Malta pulita.”
Foto: Repubblika