Un cambiamento epocale è alle porte: entro il 2035, ogni immobile e terreno di Malta e Gozo sarà registrato in un sistema pubblico e obbligatorio, rivoluzionando un metodo di gestione che per decenni è rimasto immutato. Questa audace riforma, annunciata dal ministro Stefan Zrinzo Azzopardi, promette di trasformare il mercato immobiliare maltese, garantendo trasparenza, sicurezza e una gestione moderna delle proprietà.
“Il processo deve arrivare al punto in cui ogni proprietà abbia il suo libretto, proprio come avviene per un’auto”
ha dichiarato il ministro, sottolineando l’urgenza di una riforma che renda Malta un modello di chiarezza e affidabilità. Oggi, infatti, il sistema attuale lascia ampi spazi d’incertezza: la registrazione delle proprietà è obbligatoria solo in alcune aree, mentre quasi metà del territorio rimane senza una regolamentazione precisa. Un’anomalia che ha collocato Malta al 48° posto su 89 paesi nell’indice globale di trasparenza immobiliare.
Ma il governo punta a ribaltare la situazione con un piano innovativo che includerà certificati di proprietà suddivisi in quattro categorie. Tra questi, i titoli assoluti offriranno garanzie inoppugnabili, mentre quelli possessori saranno riservati a chi presenta requisiti meno solidi e potenzialmente contestabili. Il sistema introdurrà anche termini definiti per le rivendicazioni: chi vuole contestare un titolo avrà 15 anni di tempo, mentre per i casi di frode il periodo resterà di 30 anni.
Le sanzioni per i crimini legati alle proprietà saranno durissime. Frodi di ogni tipo, incluse manipolazioni digitali delle registrazioni, saranno punite con pene fino a cinque anni di carcere. “È necessario un rinnovamento totale per creare un sistema più chiaro, efficiente ed efficace”
ha ribadito Zrinzo Azzopardi, delineando una visione ambiziosa per il futuro.
La digitalizzazione sarà il cuore pulsante della trasformazione: entro il 2025, sarà lanciato un sistema digitale innovativo, l’e-land registration, che migliorerà l’accesso ai dati e risolverà problemi cronici come le mappe catastali disallineate. Durante questa fase di transizione, il governo estenderà da 15 a 30 giorni il tempo a disposizione dei notai per registrare le proprietà nelle aree obbligatorie e introdurrà un programma di micro-credito per formare i professionisti sui nuovi standard digitali.
Il ministro ha evidenziato che questa riforma non riguarda solo i proprietari di immobili, ma tutti i cittadini. “Dobbiamo offrire più informazioni ai nostri stakeholder e alla popolazione generale, rendendo il processo trasparente e accessibile a tutti” ha affermato.
Fino al 28 febbraio 2025, il governo invita il pubblico e le parti interessate a partecipare alla consultazione aperta, contribuendo a definire un sistema che promette di rivoluzionare il mercato immobiliare. Un sistema più sicuro, trasparente ed efficiente che non solo proteggerà i proprietari dalle frodi, ma rafforzerà anche la fiducia nel settore.
Foto: Emma Borg