Esattamente 116 anni fa, Malta fu teatro di una tragedia indimenticabile, una delle peggiori in tempo di pace della sua storia. Il SS Sardinia, una nave carica di sogni e speranze, si trasformò in un inferno galleggiante quando un incendio devastante la divorò a pochi metri dal Grand Harbour, spezzando almeno 118 vite in un’agonia indescrivibile.
Era il 25 novembre 1908. Il SS Sardinia stava lasciando il porto con 32 membri dell’equipaggio, 12 passeggeri di prima classe e ben 142 pellegrini, principalmente musulmani provenienti dal Marocco e diretti a La Mecca per il pellegrinaggio. Il viaggio, iniziato a Liverpool, aveva già attraversato diversi porti e doveva proseguire verso Alessandria d’Egitto. Ma il carico trasportato, contenente nitrato e nafta altamente infiammabili, segnò il destino di quella nave e dei suoi occupanti.
Secondo Kevin Aquilina, che ha studiato a fondo la tragedia e rilasciato dichiarazioni al Times of Malta, le indagini conclusero che “il fuoco ebbe origine nella stiva numero 2“, probabilmente a causa di pellegrini che cucinavano con fiamme libere sul ponte. Come se non bastasse, l’inchiesta rivelò che “non vi erano misure di sicurezza per prevenire incendi a bordo
“, un fatto che rende la tragedia ancora più amara.
Le fiamme divamparono con una rapidità spaventosa, intrappolando decine di persone nei ponti inferiori. I tentativi di riportare la nave in porto fallirono miseramente. “Il ponte di comando fu avvolto dalle fiamme
“, costringendo l’equipaggio ad abbandonare il timone, e la nave, ormai senza controllo, iniziò a girare su se stessa prima di incagliarsi tra Fort Ricasoli e Fort Rinella. I racconti dell’epoca parlano di scene strazianti, con passeggeri che lottavano disperatamente per la propria vita.
Una cartolina dell’epoca, scattata dal Grand Studio, cattura il relitto del SS Sardinia arenato a Xgħajra, un’immagine che racconta una storia di desolazione e perdita.
Il giudice Giovanni Bonello, nei suoi scritti, ha approfondito questa tragedia, gettando luce su uno dei momenti più cupi nella storia marittima dell’arcipelago.
Foto: [Archivio Times of Malta]