Thomas Bajada, a soli 30 anni, sta già scuotendo il panorama politico europeo con una proposta che potrebbe rivoluzionare la vita di milioni di lavoratori: una settimana lavorativa di soli quattro giorni. In un’intervista esclusiva al Times of Malta
, il più giovane eurodeputato maltese ha spiegato perché questa idea, apparentemente audace, potrebbe rappresentare una svolta epocale.
“Dobbiamo iniziare a dare valore alla possibilità di una settimana lavorativa più corta. Non è solo una questione di orari, ma di vita. Un equilibrio più sano tra lavoro e famiglia permette alle persone di rilassarsi di più e, sorprendentemente, di essere anche più produttive”, ha dichiarato con convinzione. “Non voglio imporre questa idea, ma credo che dovremmo studiarla seriamente. In altri paesi ha funzionato e potrebbe funzionare anche qui, migliorando la vita dei lavoratori e portando benefici anche per i datori di lavoro”.
Non si tratta solo di teoria: Islanda, Giappone, Nuova Zelanda e altri paesi hanno già provato con successo questa formula, dimostrando che meno giorni in ufficio non significano necessariamente meno risultati.
Per Bajada, questa proposta rappresenta solo uno dei tanti tasselli di una visione politica che punta a fare la differenza. “La politica non deve limitarsi a inseguire la crescita economica a breve termine. Dobbiamo iniziare a parlare di un’economia del benessere, dove al centro ci sono i sogni e le necessità delle persone”
, ha sottolineato, delineando un approccio nuovo, orientato alla qualità della vita.
Ed è proprio per capire meglio cosa desiderano davvero le persone che Bajada ha appena lanciato un sondaggio annuale, un progetto ambizioso che coinvolgerà i cittadini nel delineare le priorità politiche del futuro. “Il benessere significa cose diverse per ognuno di noi. Per alcuni è avere più tempo libero, per altri è stare in mezzo alla natura, dedicarsi allo sport o trascorrere più tempo con la famiglia. Questo studio ci aiuterà a individuare le vere aspirazioni delle persone e a lavorare per renderle possibili”
, ha spiegato con entusiasmo.
Ma le idee innovative di Bajada non si fermano qui. Da giovane, è stato vittima di cyberbullismo, un’esperienza che lo ha segnato profondamente e che oggi lo spinge a proporre un sistema di verifica obbligatoria per i profili sui social media. “Alcune piattaforme già utilizzano sistemi di verifica con i badge, ma dobbiamo rafforzare questa politica. È necessario per combattere le fake news e proteggere le persone dagli abusi online”, ha dichiarato, con la determinazione di chi vuole fare la differenza.
Il primo sondaggio, che coinvolgerà 500 persone, partirà nelle prossime settimane, e i risultati saranno pubblicati entro il primo trimestre del prossimo anno.
Foto: Matthew Mirabelli
Video: Matthew Mirabelli