Un incredibile caso di corruzione e traffici illeciti sta scuotendo Malta, coinvolgendo un giovane imprenditore e una sergente di polizia accusati di aver tradito il sistema. Ruud Buhagiar, un 30enne proprietario di palestra di Marsascala, è stato incriminato per aver corrotto Cherise Camilleri, sergente di polizia, al fine di ottenere informazioni segrete su operazioni sensibili delle forze dell’ordine. Durante la sua comparsa in tribunale giovedì, Buhagiar si è dichiarato non colpevole, nonostante l’impressionante lista di accuse a suo carico.
L’intera vicenda ha avuto inizio con un furto pianificato in una residenza privata, mai andato in porto. Da questo insuccesso, gli investigatori hanno scoperto che qualcuno all’interno del corpo di polizia stava passando informazioni riservate. Le indagini hanno portato all’arresto di Camilleri, avvenuto il 18 novembre. Analizzando il suo telefono, la polizia ha scoperto che la sergente aveva fornito dettagli operativi proprio a Buhagiar.
Tre giorni dopo, quest’ultimo è stato arrestato al suo rientro da una vacanza all’estero, fermato direttamente in aeroporto. Tuttavia, a causa di necessità mediche, è stato rilasciato su cauzione. I dati estratti dal suo telefono hanno rivelato collegamenti a diverse operazioni di polizia, tra cui raid condotti dalla squadra antidroga e altre unità speciali.
All’udienza di giovedì, Buhagiar è stato formalmente accusato di promuovere un’organizzazione criminale, corruzione di un pubblico ufficiale, complicità nel traffico di droga e possesso di cannabis in quantità che suggerivano non fosse per uso personale. A queste accuse si aggiungono l’uso improprio di apparecchiature elettroniche e la recidiva. Su richiesta della Procura, la corte ha inoltre disposto il congelamento dei beni dell’imputato.
“Ha corrotto l’intero sistema”
ha dichiarato l’ispettore Lydon Zammit, sottolineando la gravità delle accuse. L’ispettore Christina Delia ha aggiunto che, nonostante molti membri dell’organizzazione criminale siano stati allertati, non tutti erano a conoscenza del ruolo specifico di Buhagiar e Camilleri, aumentando il rischio di manipolazioni sui testimoni.
Gli avvocati difensori Alfred Abela e René Darmanin hanno cercato di ottenere il rilascio su cauzione, sostenendo che i dati chiave erano già stati acquisiti dalla polizia e che l’indagine poteva continuare senza mantenere l’imputato in custodia. Hanno inoltre sottolineato che il caso era già di dominio pubblico, con l’intera Malta che ne parlava. “La polizia avrebbe potuto prendersi tutto il tempo necessario per indagare mentre concedeva a Buhagiar la libertà su cauzione” ha affermato Abela.
Nonostante queste argomentazioni, il magistrato Abigail Critien ha respinto la richiesta, citando la serietà dei reati e la necessità di proteggere l’integrità delle testimonianze future.
Questo caso, che ha visto coinvolti anche gli avvocati dell’Avvocatura dello Stato Kevin Valletta e Maria Francesca Spiteri, continua a catturare l’attenzione pubblica, lasciando emergere preoccupazioni sulla corruzione e l’influenza della criminalità organizzata sull’isola.
Foto: Matthew Mirabelli