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Malta

Swieqi divisa: la valle di Wied Mejxu minacciata dal cemento?

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Un progetto controverso ha scatenato accese polemiche a Swieqi, dove i residenti si oppongono con forza alla costruzione di una casa di riposo in una zona sensibile dal punto di vista ecologico. “Questo non è il luogo adatto per una casa di riposo,”  ha dichiarato un cittadino preoccupato in una rappresentanza formale presentata all’Autorità di Pianificazione il 5 novembre.

Il terreno coinvolto, situato a Triq Wied Mejxu, ai piedi della valle di Madliena, rischia di essere trasformato in cemento, con una proposta che prevede la realizzazione di quattro piani sopraelevati e tre livelli interrati. Il progetto, firmato dall’architetto Joseph Bondin e dall’imprenditore Joseph Mangion, mira a costruire una struttura per anziani classificata come “Classe 2A”. Tuttavia, le critiche non mancano, con accuse che vanno dall’invasione di territorio rurale alla mancata giustificazione della necessità della struttura nella zona.

Il sindaco di Swieqi, Noel Muscat, è stato diretto: “Non c’è alcun bisogno intrinseco di una casa di riposo in questa area quando esistono altri siti appropriati. Questo terreno deve rimanere il polmone verde della comunità, specialmente considerati i recenti sviluppi residenziali nell’area.”

Muscat e il consiglio locale hanno sottolineato che la proposta di costruire sei piani su un lato del vicolo di Triq Sant’Andrija e quattro piani su Triq Wied Mejxu è ingiustificata. “Il piano locale non prevede limiti di altezza per le zone ODZ perché non ci dovrebbe essere alcuna costruzione,”  ha dichiarato il sindaco, ribadendo che l’altezza consentita in queste aree dovrebbe essere zero.

Anche l’Autorità per l’Ambiente e le Risorse (ERA) ha espresso obiezioni, affermando che “gli sviluppi di tipo urbano non legati ad attività rurali devono rimanere confinati alle aree designate come zone di sviluppo.”  Claire Bonello, avvocata ambientalista che rappresenta i residenti, ha evidenziato che il sito è prevalentemente non sviluppato e coperto da un’impronta di appena 70 metri quadrati. L’approvazione del progetto sigillerebbe invece 575 metri quadrati di terra rurale, contravvenendo alle politiche del Piano Strategico per l’Ambiente e lo Sviluppo (SPED), che richiedono di collocare strutture per la comunità all’interno delle zone urbane, salvo alternative impraticabili.

Ma c’è chi difende il progetto. Bondin ha affermato: “Se fossi nei panni dell’Autorità di Pianificazione, approverei una casa di riposo su questo terreno per due motivi principali: perché si tratta di terra sprecata, intrappolata tra edifici su entrambi i lati, e perché c’è bisogno di una casa di riposo a Swieqi.” L’architetto ha anche spiegato che la scelta di aumentare i livelli interrati da uno a tre è stata dettata dalla necessità di risolvere problemi di parcheggio.

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Nonostante queste argomentazioni, i residenti sono convinti che il progetto distruggerebbe irrimediabilmente il carattere naturale della valle. Oliver Tanti, portavoce degli abitanti, ha sottolineato che l’accesso per i veicoli di servizio e di emergenza sarebbe estremamente limitato e pericoloso. “Concedere questa applicazione significherebbe aprire la porta a sviluppi simili, erodendo lentamente il nostro paesaggio rurale,”  ha avvertito Bonello.

Infine, anche i recenti interventi di restauro ecologico a Wied Mejxu, promossi dal progetto Project Green, rischierebbero di essere vanificati. Il verde naturale sarebbe sostituito dal grigio del cemento, portando via una risorsa preziosa per la comunità.

Foto: Planning Authority
Foto: Oliver Tanti

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