La stampa locale e internazionale ha avuto l’opportunità di ammirare in anteprima assoluta il Malta International Contemporary Art Space (MICAS) a Floriana, poche ore prima della sua inaugurazione ufficiale. Questo centro d’arte all’avanguardia, frutto di un investimento di milioni di euro e di anni di attesa, si trova ora nella restaurata fortezza Ospizio del XVII secolo, trasformata in un gioiello di vetro e acciaio. Finalmente, dopo un’attesa durata tre anni, questo spazio unico è pronto a ospitare una serie di capolavori di artisti locali e internazionali.
Ad accogliere i visitatori c’era l’artista portoghese Joana Vasconcelos, prima espositrice del MICAS, che ha accompagnato i giornalisti tra le sue imponenti installazioni, svelando una serie di opere affascinanti. Tra queste, il Giardino dell’Eden, un labirinto di piante scintillanti in una stanza oscura, e l’Albero della Vita, un albero imponente alto 15 metri fatto di tessuti lavorati a maglia e ricami. Accanto a Valkyrie Mumbet, il suo capolavoro aereo dai colori vivaci e dalle forme tentacolari, Vasconcelos ha descritto MICAS come “un luogo incredibile, unico e molto impressionante”
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La sua emozione era palpabile: “È davvero un onore e un privilegio aprire un nuovo museo, un’esperienza che non capita spesso nella vita di un’artista… essere scelta per farlo è un vero privilegio” ha dichiarato Vasconcelos, augurandosi che il pubblico maltese possa vivere un’esperienza indimenticabile e di rinascita. “Questo è un nuovo luogo d’incontro, un santuario per la cultura, un tempio della bellezza e, spero, anche dell’armonia”
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Le sue opere, in un mix di colori e materiali, dominano i vari livelli dell’edificio con le pareti dai bordi verdi, le storiche mura in pietra e un soffitto in vetro che lascia filtrare una luce naturale spettacolare. Edith Devaney, direttrice artistica di MICAS, ha espresso il desiderio di fare del centro un “punto di riferimento globale” per l’arte contemporanea, definendo l’edificio stesso “uno spazio unico in una posizione unica”
. Devaney ha anche rivelato che il MICAS è stato “scavato” nelle mura della fortificazione, unendo la maestosità della storia con una visione artistica del futuro.
Durante la visita, Vasconcelos ha evidenziato il tema della “trascendenza” che caratterizza le sue opere, citando la collezione Domestic, una serie di arredi che reinventa la percezione degli oggetti quotidiani. La sua opera più monumentale, l’Albero della Vita composto da ben 140.000 foglie ricamate, ne è il massimo esempio. Ha raccontato che l’intera opera è stata creata in un contesto domestico durante la pandemia COVID: “L’abbiamo realizzata mentre tutti eravamo a casa, lontani, ma uniti dal lavoro a maglia… Trascende ciò che è possibile fare in casa”
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Parlando dell’inizio di questa nuova avventura per MICAS, Vasconcelos ha detto che la sua opera è un simbolo di “nuovi inizi, speranza e la convinzione che si possa creare un mondo migliore… _se possiamo fare questo, possiamo fare qualsiasi cosa_”.
Il programma artistico del MICAS per i prossimi due anni è già disponibile online. Per ulteriori dettagli, visitare www.micas.art
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Foto: Matthew Mirabelli
Video: Matthew Mirabelli