BirdLife Malta ha lanciato un grido di allarme, chiedendo alla Commissione Europea di intervenire con misure d’urgenza per fermare l’ennesima stagione di cattura dei fringuelli. Un recente avviso legale, emesso dal governo maltese per permettere questa pratica, è stato definito dall’ONG come “antidemocratico, immorale e assolutamente illegale”. Un’accusa dura, che mette in luce una battaglia feroce tra chi difende la fauna selvatica e un governo che sembra voler calpestare ogni norma.
E mentre il governo difende la sua decisione sostenendo che tutto è stato fatto in regola, BirdLife non si arrende e passa al contrattacco: una lettera è già stata inviata al Commissario Europeo per l’Ambiente, Maroš Šefčovič. Malta, sottolinea l’organizzazione, aveva firmato un accordo con l’Unione Europea nel Trattato di Adesione, impegnandosi a eliminare gradualmente la cattura degli uccelli. La pratica fu abolita nel 2009, ma poi, come un fantasma del passato, è riemersa nel 2014 grazie a una deroga basata su presunti scopi “scientifici” sotto la Direttiva Uccelli dell’UE.
Nel 2018, però, la Corte Europea aveva già messo fine a questa farsa, dichiarando illegale la cattura dei fringuelli. Ma il governo maltese, non volendo scontentare la lobby della caccia, ha tirato fuori un altro stratagemma: ha reintrodotto la cattura sotto la copertura di uno “studio scientifico”. “L’idea che i cacciatori catturino fringuelli solo per controllare se portano anelli scientifici e poi li rilascino è una commedia ridicola,”
denuncia BirdLife. Questa farsa ha spinto la Commissione Europea a sfidare di nuovo Malta in tribunale, ottenendo una nuova sentenza il 19 settembre 2024, che condanna definitivamente il paese per non aver rispettato i propri obblighi.
Ma ecco il colpo di scena. Solo un mese dopo, il governo maltese, come se nulla fosse, ha ignorato tutte le sentenze: quella del 2018, quella più recente, e persino gli impegni presi nel Trattato di Adesione. Ha riaperto la stagione di cattura con la stessa vecchia scusa: la scienza. “Il governo, guidato dal primo ministro Robert Abela, ha deciso di spazzare via lo Stato di diritto e ignorare deliberatamente le sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea,”
accusa duramente BirdLife.
Non si tratta solo di infrangere la legge, ma di un vero e proprio massacro silenzioso: decine di migliaia di fringuelli, uccelli protetti, verranno catturati, condannati a morire dopo mesi di agonia in gabbie. E come se non bastasse, il governo non ha neanche provato ad avviare un dialogo con la Commissione Europea per trovare una soluzione dopo la sentenza.
BirdLife non ha mezzi termini: “Il primo ministro Robert Abela non ha alcuna intenzione di fare la cosa giusta, a meno che la Commissione Europea non lo obblighi con decisione.” L’ONG chiede quindi un’azione immediata da parte dell’Europa: “Con il massimo rispetto, esortiamo la Commissione Europea a investire tutte le risorse necessarie per avviare una procedura d’urgenza sotto l’Articolo 260 del Trattato e implementare immediatamente misure provvisorie per chiudere questa stagione di caccia illegale.”
Foto: BirdLife Malta