Gli operatori di rimorchiatori nelle acque costiere sono davvero destinati a sopportare gli stessi enormi oneri di colossi marittimi come le navi cargo? Secondo Daniel Attard, eurodeputato laburista, questa situazione è inaccettabile. In una mossa che punta a difendere le piccole e medie imprese, Attard ha deciso di alzare la voce e far pressione sulla Commissione Europea affinché vengano riviste le regolamentazioni che minacciano di soffocare i rimorchiatori con obblighi amministrativi e finanziari fuori misura.
Ma qual è il cuore del problema? Le nuove normative, concepite per ridurre il consumo di carburante e combattere l’inquinamento, sembrano perfettamente allineate agli obiettivi ambientali. Tuttavia, “non possiamo mettere sullo stesso piano le piccole imprese che operano nelle acque costiere con i giganti delle navi cargo”
ha tuonato Attard, definendo le regole “ingiuste”. Il rischio? Distruggere la competitività di un settore fondamentale come quello marittimo.
Attard ha sottolineato come sia essenziale rivedere queste normative, in modo che i rimorchiatori non siano travolti dagli stessi obblighi imposti a chi solca le acque internazionali. “Dobbiamo bilanciare la protezione ambientale con la sopravvivenza e la competitività delle nostre piccole imprese”
ha affermato con forza, richiamando la Commissione Europea alla necessità di equità.
L’europarlamentare continua la sua battaglia per assicurarsi che il settore dei rimorchiatori, già messo alla prova da sfide economiche e operative, non venga schiacciato da regolamentazioni sproporzionate, nate per controllare il ben più vasto e inquinante mondo delle navi cargo.