Il moderno mercato maltese non ha mai sofferto la mancanza di pubblicitĂ commerciale, soprattutto nel mezzo delle cartoline.
Queste ultime promuovevano soprattutto le industrie dell’ospitalitĂ – alberghi, pensioni, alloggi e trasporti turistici, ristoranti, pub, terme, bar, centri benessere, crociere e simili.
Ne sono state emesse letteralmente centinaia, se non migliaia, spesso distribuite gratuitamente e, presumibilmente, abbandonate all’istante.
Molto piĂą rare sono le cartoline pubblicitarie per pubblicizzare attivitĂ diverse dall’ospitalitĂ .
Esistono, ma in numero molto inferiore. Intendo presentarle per etĂ , iniziando da quelle piĂą antiche, per poi passare alle cartoline piĂą recenti non destinate ai turisti.
Le prime cartoline sono per lo piĂą monocromatiche, talvolta prive di una vera e propria grafica creativa – solo un messaggio stampato, ma con sfumature sociali significative.
Negli anni Trenta si poteva acquistare un’auto britannica nuova di zecca, una Morris Minor berlina, per l’equivalente di 350 euro, e il piroscafo Carinthia, al servizio dell’emigrazione di massa, pubblicizzava nel 1928 traversate di prima e terza classe per New York “irħas ferm”.
Nello stesso periodo, la Victoria Bank gestita da Giuseppe Busuttil in Strada Reale, 54, La Valletta, numero di telefono 321, oltre all’attivitĂ principale di Bureau de Change, si pubblicizzava anche come gioielleria: “Oro e pietre preziose, orologi d’oro e d’argento – Prezzi superiori alla concorrenza”.
La maggior parte di queste attivitĂ non esiste piĂą
La maggior parte di queste attivitĂ non esiste piĂą, come la Carsons Malta Wine and Mineral Water Factory, il Centre for Malta Made Goods, di fronte alla Dogana, l’Amabile Mifsud Malta Lace and Jewellery e la Crown Canning Works – tutti scomparsi.
La grafica raramente si eleva al di sopra del grigiore e della mediocritĂ , ma alcune eccezioni brillano, come una cartolina per i pneumatici Dunlop venduta negli anni Trenta da Luigi Gusman di Floriana, una riproduzione monocromatica di un superbo manifesto del designer tedesco Augustus Weber-Brauns.
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