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Malta

Il primo dei sette accusati di terrorismo ottiene la libertà su cauzione

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Si è recato a Malta con altre sei persone nel 2017, quando le forze governative siriane hanno cacciato il gruppo terroristico dell’ISIS dall’area in cui vivevano. Foto d’archivio

Uno dei sette uomini siriani arrestati lo scorso aprile per sospetta attività jihadista sui social media ha ottenuto la libertà su cauzione dopo aver trascorso 10 mesi in custodia preventiva.

Ajil Al Muhsen, 21 anni, è stato processato lo scorso anno insieme a sei altri connazionali in seguito a un’operazione anti-terrorismo condotta dalla polizia in cooperazione con Europol.

Il 29 aprile, tutti e sette i sospetti sono stati arrestati nel corso di raid mattutini e sono stati accusati in tribunale due giorni dopo, dichiarandosi non colpevoli di diffondere propaganda estremista, insegnare ad altri come utilizzare armi da fuoco ed esplosivi e reclutare altre persone per commettere atti terroristici.

La corte ha poi appreso che gli accusati erano fuggiti dal loro Paese e si erano recati a Malta nel 2017, quando le forze governative siriane avevano cacciato il gruppo terroristico dell’ISIS dall’area in cui vivevano.

Mentre le procedure penali contro gli uomini proseguono, tutti rimangono in custodia preventiva con diverse richieste di cauzione che si sono rivelate infruttuose.

Lo scorso agosto, Al Muhsen e gli altri sei co-accusati hanno presentato un procedimento costituzionale separato, sostenendo che il loro diritto a un equo processo era stato violato poiché il loro continuo arresto non era stato rivisto quindicinalmente in termini di legge.

Martedì, l’ultima richiesta di libertà su cauzione di Al Muhsen è stata finalmente accolta.

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La corte, presieduta dal magistrato Nadine Sant Lia, gli ha concesso la libertà su cauzione a diverse condizioni stringenti, tra cui la firma del libretto di cauzione due volte al giorno e il rispetto del coprifuoco tra le 21.00 e le 4.30 del mattino.

Doveva inoltre depositare 10.000 euro e vincolarsi con una garanzia personale di 30.000 euro e una garanzia di terzi di 50.000 euro.

Il tribunale gli ha vietato di comunicare in qualsiasi modo con gli altri co-accusati e lo ha posto sotto la supervisione di un agente di sorveglianza.

Il caso continua.

Gli avvocati José Herrera, Franco Debono, Matthew Xuereb e Alex Scerri Herrera sono i difensori.

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