Connect with us

Malta

gozo, tensione alle stelle: il futuro di St George’s Square appeso a un filo

Published

on

Caos e polemiche a Gozo: la storica St George’s Square di Victoria diventa un campo di battaglia tra ristoratori, cittadini e autorità. Dopo le furiose proteste dello scorso giugno, il governo ha finalmente messo sul tavolo un “masterplan” per regolare l’uso degli spazi pubblici, ma le tensioni restano altissime.

Attivisti, bande musicali e persino la parrocchia di Victoria avevano denunciato con forza l’invasione selvaggia della piazza da parte di ristoranti e caffè, con tavoli e sedie che occupavano ogni angolo disponibile. Ma non si tratta solo di un problema di spazio: padre Joseph Curmi ha lanciato un allarme ancora più grave, rivelando che la confusione creata da questa situazione sta addirittura ostacolando i funerali e spingendo molte giovani coppie a rinunciare a sposarsi nella basilica.

Il ministro delle Terre, Stefan Zrinzo Azzopardi, aveva promesso un intervento immediato, e ora i piani sono stati ufficialmente presentati alla Planning Authority. Anche se depositati a ottobre, sono stati resi pubblici solo recentemente, alimentando ulteriori polemiche.

Un portavoce del Ministero ha cercato di rassicurare la popolazione, spiegando che il progetto prevede uno spazio adeguato per i tavoli e le sedie, ma che al contempo “rispetterà il carattere storico e urbano di Pjazza San Ġorġ” .

Tuttavia, i dettagli del piano hanno già sollevato critiche: dai disegni emerge chiaramente che circa metà della piazza sarà ancora occupata da tavoli e sedie, una soluzione che per molti non basta a risolvere il problema. “Il design pubblicato fornisce una chiara distinzione tra l’area destinata ai locali e lo spazio pubblico” , ha dichiarato il portavoce, ma resta il dubbio su quanto questa suddivisione verrà effettivamente rispettata.

Il Ministero ha anche precisato che la richiesta è ancora in fase preliminare e potrebbe subire modifiche, ma intanto il fronte della protesta non si placa.

Advertisement

Padre Curmi ha dichiarato al Times of Malta  di essere ancora in fase di analisi del piano e che presto esprimerà la sua posizione ufficiale. Anche Andre Callus, attivista di Moviment Graffitti e co-organizzatore della protesta dello scorso giugno, ha fatto sapere che l’organizzazione sta studiando attentamente la proposta e consultando le comunità colpite.

Ma Callus ha messo in chiaro un punto cruciale: “Quello che conta davvero è l’applicazione delle regole” .

“Se le autorità vogliono essere prese sul serio, devono imporre sanzioni severe contro chi supera i limiti consentiti”, ha dichiarato, aggiungendo che “altrimenti sarà solo un gioco del gatto col topo, in cui le autorità chiedono di rimuovere le sedie in eccesso, solo per vederle ricomparire appena voltano le spalle” .

E in effetti, proprio lo scorso luglio, funzionari governativi erano intervenuti per sgomberare la piazza dai tavoli e dalle sedie posizionati oltre i limiti concessi.

Ma quanto è durato? Poco. Giusto il tempo di vedere i locali tornare ad appropriarsi degli spazi pubblici, fino all’ennesimo intervento della polizia.

La battaglia per St George’s Square è tutt’altro che finita.

Foto: Moviment Graffitti/Facebook
Foto: Planning Authority

Advertisement

Continue Reading