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Malta

estradizione congelata: daniel joe meli ottiene un’udienza grazie a una nuova legge

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Un colpo di scena mozzafiato: Daniel Joe Meli, il giovane check-in agent di 27 anni, è riuscito a sfuggire, almeno per ora, all’estradizione negli Stati Uniti. La sua vicenda, che sembrava destinata a concludersi con un volo verso il tribunale americano, ha preso una piega inaspettata martedì, quando un giudice ha concesso una nuova udienza grazie a una legge varata in tempi record lo scorso mese.

Ma chi è Daniel Joe Meli? Non è solo un ragazzo qualunque. È accusato di aver orchestrato un commercio illecito di strumenti di hacking sul dark web, un mondo oscuro e pericoloso, per quasi un decennio, dal 2012 al 2022. Inizialmente, Meli aveva accettato l’estradizione, ma con l’aiuto di nuovi avvocati, ha contestato questa decisione, sostenendo che il tribunale avrebbe dovuto accertarsi del suo stato mentale prima di accettare il consenso.

Nonostante il primo ricorso sia stato respinto, Meli non si è arreso. Ha avviato procedimenti costituzionali, chiamando a testimoniare numerosi esperti medici che lo hanno descritto come “una persona estremamente brillante” ma afflitta da “una grave ansia sociale” e “una bassissima autostima”. Il suo stato psicologico, già fragile, è peggiorato ulteriormente dopo la diagnosi di artrite reumatoide. I suoi legali hanno affermato che “il diritto di Meli a un processo equo è stato violato, poiché la Corte d’Appello non ha esaminato nuove prove che avrebbero potuto far luce sul suo stato mentale al momento del consenso” .

A luglio, Meli è stato incarcerato in attesa dell’estradizione. Tuttavia, ad agosto, il governo ha annunciato un intervento straordinario: una nuova legge, redatta su misura per casi come quello di Meli, che permette ai detenuti di riesaminare la loro volontà di essere estradati.

La normativa, approvata con il sostegno unanime del parlamento, introduce nuove garanzie procedurali, assicurando ai detenuti “un tempo adeguato per riflettere”  prima di accettare l’estradizione. Inoltre, consente a chiunque si trovi già in custodia di richiedere un’ulteriore udienza per ribadire o meno la propria disponibilità a essere consegnato alle autorità straniere.

Gli avvocati di Meli, Arthur Azzopardi e Franco Debono, non hanno perso tempo. Subito dopo l’entrata in vigore della legge, hanno presentato un’istanza per conto del loro cliente. Martedì, il giudice Camilleri ha accolto la richiesta, aprendo la strada a un nuovo capitolo in questa drammatica battaglia legale.

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Un caso che non solo tiene con il fiato sospeso l’opinione pubblica, ma che solleva anche importanti interrogativi sui confini della giustizia internazionale e sui diritti fondamentali dei cittadini.

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