Una situazione al limite del paradosso: a Malta gli animali malati rischiano di morire non per la gravità delle loro condizioni, ma per la mancanza di strutture adeguate. È il grido d’allarme lanciato dalla deputata del PN Janice Chetcuti, che non ha risparmiato parole dure sulla chiusura prolungata dell’ospedale veterinario di Ta’ Qali. “La chiusura dell’ospedale resta il problema più grande per il benessere degli animali,”
ha dichiarato, evidenziando come l’ospedale disponesse di un’area specifica per trattare animali affetti da malattie infettive.
La struttura è chiusa dal 2023, quando un sovraccarico elettrico ha danneggiato diverse apparecchiature, e sebbene si aspettasse la riapertura entro quest’anno, il Ministro dell’Istruzione Clifton Grima ha annunciato che bisognerà attendere il 2025. Dietro il ritardo, si celano “problemi legati agli appalti”
, secondo fonti governative.
Nel frattempo, gli effetti di questa chiusura si fanno sentire. “Il parvovirus è una malattia fin troppo comune a Malta,” ha spiegato Chetcuti, “e per i proprietari di cani che ne sono colpiti, trovare strutture di isolamento è una vera e propria odissea.”
Questo virus, altamente contagioso e spesso letale, causa gravi problemi gastrointestinali e disidratazione. Eppure, senza un’adeguata ospedalizzazione, molti cani sono costretti a ricevere cure a casa, esponendo i loro stessi proprietari e altri animali a ulteriori rischi.
La deputata non si è fermata qui: ha puntato il dito contro il sovraffollamento delle cliniche, che accolgono animali malati in spazi ristretti, aumentando la probabilità di contagio tra i pazienti. “Gli animali sono parte della famiglia e meritano cure eccellenti,”
ha affermato con convinzione.
Non è tardata la replica del sottosegretario ai diritti degli animali Alicia Bugeja Said, che ha invitato Chetcuti a fornire prove concrete in parlamento o a rivolgersi alla polizia. Intanto, un portavoce del segretariato ha rassicurato che “unità di isolamento esistono in diverse cliniche maltesi”, aggiungendo che i cani con parvovirus “non necessitano di ricovero notturno e vengono trattati in poche ore prima di essere dimessi.”
Ma per chi combatte ogni giorno contro la malattia dei propri animali, queste parole suonano vuote. L’ospedale di Ta’ Qali, una volta riaperto, non sarà solo un centro di cura: sotto la guida di MCAST, diventerà anche un campus formativo per studenti veterinari. Ma fino ad allora, chi si prenderà davvero cura dei nostri amici a quattro zampe?
Foto: Chris Sant Fournier