I sindacati maltesi hanno unito le forze per chiedere un incontro urgente con il Primo Ministro Robert Abela in merito alla mancanza di un meccanismo aggiuntivo di adeguamento al costo della vita per i dipendenti del settore pubblico e dei servizi pubblici che consentirebbe loro di ottenere il pagamento completo.
I sindacati hanno espresso la loro preoccupazione per l’impatto sui lavoratori a seguito dell’omissione del meccanismo di aggiustamento della relatività del COLA nel bilancio.
La lettera è stata firmata dalla Confederazione dei Sindacati Maltesi (CMTU), dalla Confederazione Forum, dal Sindacato Generale dei Lavoratori (GWU) e dall’UĦM Voice of the Workers.
Hanno spiegato che avevano concordato il meccanismo di relazione nel 2021 e che questo era stato applicato nel bilancio del 2023. Tuttavia, questo meccanismo è stato omesso nel discorso di bilancio di questa settimana.
Il meccanismo aggiuntivo era stato pensato per garantire che i circa 55.000 lavoratori del servizio pubblico e di vari enti pubblici ricevessero l’intera indennità per il costo della vita, che si fonde con l’aumento annuale concordato nei contratti collettivi e settoriali.
Se, ad esempio, i lavoratori dovevano ottenere un aumento settimanale di €10 incluso l’adeguamento all’indice dei prezzi al consumo (COLA), come concordato nel loro accordo settoriale o collettivo, il record di €12,81 di COLA che verrà concesso l’anno prossimo non solo annullerebbe questo aumento, ma i dipendenti del settore pubblico e del servizio pubblico in realtà ne perderebbero una parte.
Senza il meccanismo aggiuntivo, questi lavoratori riceverebbero l’aumento concordato anziché i €12,81 annunciati nel bilancio.
L’anno scorso, il governo ha incluso il meccanismo di relatività nel bilancio, aumentando l’incremento concordato per compensare l’elevato COLA di €9,90.
I sindacati si sono detti allarmati dal fatto che il bilancio 2024 abbia omesso qualsiasi riferimento a questo meccanismo critico, sollevando dubbi sul benessere finanziario di questi lavoratori. Ciò significa anche che questi lavoratori si trovano di fronte a un’ingiustizia rispetto ad altri lavoratori che non hanno un contratto collettivo o settoriale.
