Il sogno di Malta agli Oscar si trasforma in incubo: i produttori di Castillo denunciano ritardi scandalosi nei pagamenti da parte della Malta Film Commission. Da mesi, Abigail Mallia e Carlos Debattista cercano disperatamente una risposta, ma tutto ciò che hanno ricevuto è il silenzio. “Il fatto che l’ente responsabile non risponda nemmeno è impensabile. Pensi che farebbero aspettare Ridley Scott per due mesi? Ne dubito”
, sbotta Mallia.
La situazione è critica. I produttori sono stati costretti a mettere mano al portafoglio per pagare collaboratori e fornitori. Ma ora, senza fondi, non possono promuovere Castillo
in vista della prestigiosa 97ª edizione degli Academy Awards. Un colpo durissimo per il film tratto dal romanzo di Claire Azzopardi, scelto come candidato ufficiale di Malta. Un’occasione che rischia di svanire nel nulla.
E Castillo non è un caso isolato. La Malta Entertainment Industry and Arts Association (MEIA) lancia l’allarme su un problema sistemico: “I ritardi nei pagamenti sono fuori controllo”. La commissione e altre entità pubbliche tardano mesi nel versare i fondi promessi, con conseguenze devastanti per l’intero settore. “I produttori non riescono a pagare le troupe e i fornitori, alcuni sono costretti a fermare le riprese o a trovare soluzioni disperate per coprire gli stipendi”
, dichiara MEIA.
Le accuse sono pesanti: email ignorate, telefonate senza risposta e un clima di insicurezza totale. Mallia e Debattista, esasperati, raccontano di aver fatto tutto il possibile per rispettare le procedure: “Abbiamo consegnato ogni documento richiesto prima dell’inizio delle riprese e chiesto conferma che tutto fosse in ordine”, spiega Mallia. Ma dopo la produzione, ecco la doccia fredda: mancava un certificato essenziale per ottenere il rimborso. “Non sapevamo di doverlo avere, nessuno ce lo aveva comunicato”
, aggiunge.
Un vero e proprio incubo burocratico. “Lavorare con la film commission ti fa sentire insicuro”, denuncia Mallia, che invece loda l’Arts Council Malta per il suo approccio chiaro e trasparente: “Con loro, ti senti supportato come produttore”
.
Intanto, MEIA si dice in dialogo con il Ministero del Turismo per risolvere i ritardi nei pagamenti. “Apprezziamo gli sforzi fatti, ma la situazione è ancora critica. Non è accettabile che serva tanta pressione per ottenere ciò che ci spetta”, afferma l’associazione. Il problema, però, non riguarda solo la Malta Film Commission: altre entità pubbliche sono accusate di ritardi di mesi nei pagamenti ai creativi locali.
MEIA invoca riforme urgenti per ristabilire la fiducia: “Quando i meccanismi di finanziamento mancano di trasparenza e responsabilità, si distrugge la fiducia tra i professionisti creativi e le istituzioni governative”
. Serve un sistema che garantisca pagamenti puntuali, comunicazione efficace e responsabilità.
Le domande inviate alla Malta Film Commission restano, per ora, senza risposta.
Foto: Matthew Mirabelli