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AttualitĂ 

Presentato appello contro l’assoluzione di un camionista per la morte di una motociclista

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Il procuratore generale (AG) ha presentato ricorso contro la decisione del tribunale che ha scagionato un autista di camion da ogni responsabilità penale per la morte di una motociclista a Naxxar sette anni fa.

L’AG sostiene che il magistrato ha interpretato in modo errato le prove prodotte durante la raccolta delle testimonianze , che dimostrano che l’autista non poteva essere completamente scagionato per l’incidente mortale che ha coinvolto la motociclista 27enne Johanna Boni il 5 gennaio 2016.

“Speriamo solo che, dopo sette anni di sofferenza, la giustizia apra gli occhi. Non è facile dover aspettare sette anni”, ha detto il padre di Johanna, Pippo Boni, a proposito dell’appello.

Johanna era a uno stop con la sua Kawasaki ER6N quando è stata investita . Stava andando al lavoro.

Carmel Cauchi, all’epoca 53enne, stava guidando un camion pesantemente carico con guida a sinistra lungo Labour Avenue, a Naxxar.

La raccolta delle prove è iniziata con il magistrato Aaron Bugeja ed è poi passata al magistrato Nadine Lia quando Bugeja è diventato giudice.

Il mese scorso, l’autista del camion è stato scagionato dall’accusa di negligenza criminale. Il tribunale ha stabilito che una manovra sbagliata della motociclista nel tentativo di sorpassare il veicolo pesante ha contribuito all’impatto fatale.

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I genitori di Johanna si sono detti “perplessi” per la decisione del tribunale e hanno chiesto di presentare ricorso.

La madre, Josephine Boni, ha dichiarato a Times of Malta dopo la sentenza del tribunale: “Mia figlia era molto prudente. Le prove hanno dimostrato che era ferma allo stop quando è stata uccisa. Non era certo completamente colpevole… Ci sono stati diversi testimoni durante il caso e questo si riduce all’interpretazione e alla valutazione di quelle prove.

“Questa sentenza ci ha fatto sentire come se la vita di nostra figlia non avesse alcun valore agli occhi dei tribunali maltesi”.

Dopo aver perso la figlia in circostanze tragiche , i genitori hanno scoperto che era stata sepolta in un sacco per cadaveri posto all’interno della bara invece che con un vestito rosso che avevano comprato per lei.

Da allora si sono battuti per ottenere una degna sepoltura per la figlia, ma il caso è ancora pendente in tribunale.

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