L’uomo che ha investito e ucciso una farmacista mentre guidava la sua supercar a 140 km/h sul lungomare di Gżira è stato assolto con la sospensione della pena e la sospensione della patente di guida per due anni.
Anthony Chircop è stato condannato a due anni di carcere, sospesi per quattro anni, dopo essere stato condannato per aver ucciso Stephanie Rapa, 30 anni, il 19 ottobre 2017 alle 19.45 circa.
La donna stava attraversando la strada trafficata quando è stata investita dalla GTR Nissan bianca di Chircop, una delle nove auto più veloci al mondo.
È stato condannato dopo aver cambiato idea e aver presentato una dichiarazione di colpevolezza.
Astrid May Grima ha anche multato Chircop per 11.646 euro, ha ordinato la confisca della sua auto e gli ha vietato di guidare per due anni, oltre a ordinargli di pagare 3.800 euro di spese processuali.
All’inizio di quest’anno, un tribunale civile ha stabilito che la sua guida pericolosa ad alta velocità ha causato la morte di Rapa.
La GTR Nissan può passare da zero a 60 miglia orarie in soli 2,8 secondi. Ha lasciato segni di pneumatici sulla strada per oltre 44 metri, spingendo il primo tribunale che ha ascoltato il caso a osservare: “Un’auto del genere non è fatta per essere guidata sulle strade maltesi”.
Hanno visto una signora lanciata in aria tra due palme
La corte d’appello, presieduta dal Presidente della Corte Suprema Mark Chetcuti e dai giudici Giannino Caruana Demajo e Anthony Ellul, ha poi raddoppiato il risarcimento assegnato dalla prima corte dopo aver stabilito che Chircop era l’unico responsabile dell’incidente.
I giudici hanno osservato che poco prima che si verificasse l’incidente, l’imputato aveva utilizzato una funzione speciale dell’auto per aumentare la velocità, non dando alla vittima “alcuna possibilità”.
“Questa corte non ha dubbi sul fatto che la guida pericolosa sia stata la causa dell’incidente. A una velocità di 140 chilometri all’ora, l’imputato si è messo in una posizione in cui non poteva evitare l’incidente… l’auto veniva guidata come una freccia, tanto che l’imputato non ha nemmeno visto la donna che attraversava, nonostante la larghezza della strada dritta e ben illuminata”, hanno osservato i giudici.
L’impatto è stato così violento che gli airbag dell’auto sono stati attivati, il parabrezza è andato in frantumi e il veicolo ha subito danni per oltre 8.000 euro.
Le dinamiche dell’incidente sono state registrate da diverse angolazioni dalle riprese delle telecamere a circuito chiuso e sono state successivamente confermate anche da testimoni oculari che hanno ricordato di aver visto “una signora lanciata in aria” tra due palme sulla striscia centrale e poi “sbattere la testa a terra”.
La corte ha notato che il filmato era la prova migliore della violenza dell’impatto e della “velocità frenetica” con cui il veicolo veniva guidato.
L’ispettore di polizia Jonathan Ransley ha svolto il processo.