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Il debito dell’amministrazione pubblica sale a 9.003 milioni di euro

Il debito pubblico alla fine del 2022 ammontava a 9.003 milioni di euro, pari al 53,4% del PIL, con un aumento di 740 milioni di euro rispetto al 2021, secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica (NSO).

In una dichiarazione di giovedì 1 giugno, l’NSO ha affermato che nel 2022 il settore delle società finanziarie deterrà la quota maggiore del debito pubblico con il 60,4%, seguito dal resto del mondo con il 22%.

Tra il 2019 e il 2022, il settore del resto del mondo ha registrato la crescita più elevata nella detenzione del debito pubblico, con un aumento di 6,9 punti percentuali.

I titoli di debito, che comprendono le azioni del governo maltese e i buoni del tesoro, sono lo strumento di debito preferito dalle amministrazioni pubbliche, con 7.663 milioni di euro, pari all’85,1% del debito totale nel 2022.

Quasi tutto il debito delle amministrazioni pubbliche è in valuta nazionale.

Il costo apparente del debito, ovvero il tasso di interesse applicabile all’intero debito nominale, è pari all’1,9% nel 2022, rispetto al 3,3% del 2019. Questa misura del costo del debito riflette i tassi d’interesse in vigore al momento dell’emissione e, poiché il debito è prevalentemente a lungo termine, l’indicatore non è particolarmente sensibile all’attuale scenario dei tassi d’interesse prevalenti, ha sottolineato l’NSO.

Per il 2022, il valore di mercato del debito pubblico totale è stimato a 8.421,1 milioni di euro, rispetto al valore nominale di 9.003,4 milioni di euro. Mentre il debito nominale è aumentato di 739,5 milioni di euro, il debito di mercato è diminuito di 734,2 milioni di euro a causa dell’alta inflazione e del conseguente aumento dei tassi di interesse.

Quasi tutto il debito del settore pubblico è in valuta nazionale.

Le garanzie pubbliche sui prestiti ammontano a 1.160,1 milioni di euro nel 2022, pari al 6,9% del PIL, con una diminuzione di 50,1 milioni di euro rispetto al 2021.

La maggior parte delle garanzie pubbliche sono emesse nei confronti del settore delle società non finanziarie, che rappresenta il 61,8% delle garanzie totali. Le garanzie statali sono passività potenziali, condizionate all’effettivo ricorso alla garanzia, e pertanto non fanno parte del debito delle Amministrazioni pubbliche.

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