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La professoressa Paci racconta il fascismo a Malta: conquiste e antichi legami

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In occasione di un anniversario fondamentale per l’Istituto Italiano di Cultura a Malta, la Professoressa Paci ci offre una riflessione unica e approfondita sul contributo straordinario dell’Istituto e sul ruolo di Malta nel quadro della retorica fascista. Attraverso un’analisi storica affascinante e provocatoria, la Professoressa ci guida nelle pieghe più complesse del passato, tra propagande, tensioni irredentiste e collaborazioni culturali.

“Il fascismo ha sempre avuto un occhio di riguardo per Malta, vista come un baluardo di romanità, un’isola strategica e simbolica,” afferma Paci. Durante l’anniversario, ha presentato una relazione che affronta i temi centrali del suo libro Corsica Fatal Malta: baluardo di romanità, l’irredentismo fascista nel Mare Nostrum, dove Malta viene analizzata insieme alla Corsica, entrambi territori al centro della retorica espansionista del regime di Mussolini. “Malta,” spiega Paci, “offre un caso studio perfetto per comprendere come la propaganda fascista cercasse di legittimare l’irredentismo e la sua politica nel Mediterraneo.”

Una storia di relazioni antiche e profonde

Le relazioni tra Malta e Italia, ricorda la Professoressa, sono molto più antiche dell’epoca fascista e affondano le radici in secoli di scambi culturali, commerciali e politici. “Quello che è emerso anche dagli interventi odierni,” sottolinea Paci, “è quanto queste relazioni bilaterali siano state forti e di lunga durata, ma anche come siano state reinterpretate a seconda dei contesti storici. Durante il fascismo, per esempio, si è cercato di costruire una narrazione che collegasse Malta alla grandezza di Roma, con lo scopo di legittimare aspirazioni irredentiste.”

Il fascismo e Malta: una retorica di conquista
L’approccio del regime fascista verso Malta, secondo la Professoressa, è un capitolo cruciale nelle relazioni tra i due Paesi. Durante il ventennio fascista, infatti, Malta fu spesso al centro di campagne di propaganda che cercavano di ridurre la distanza culturale e politica tra le due nazioni. “Il regime ha utilizzato ogni mezzo disponibile per legittimare l’idea che Malta appartenesse storicamente e culturalmente alla sfera italiana,” spiega Paci, “anche se questo ha creato tensioni e ha alimentato sentimenti di resistenza tra i maltesi.”

Opportunità di collaborazione nel futuro

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Nonostante le ombre del passato, la Professoressa Paci guarda con ottimismo al futuro delle relazioni tra i due Paesi, vedendo numerose possibilità di cooperazione, soprattutto in ambito accademico e culturale. “È essenziale rafforzare ulteriormente questi legami attraverso iniziative concrete,” auspica Paci, “soprattutto a livello universitario, creando reti tra docenti e istituzioni. Questi progetti sono il ponte verso un dialogo sempre più proficuo tra Malta e Italia.”