Il governo maltese ha lanciato una sfida epocale: immaginare e pianificare il futuro dell’isola per i prossimi 25 anni. Con il progetto “Malta Vision 2050”
, che dovrebbe concludersi entro i primi mesi del 2025, l’obiettivo è ambizioso: creare una strategia che rivoluzioni lo sviluppo economico, sociale e ambientale del paese.
Eppure, viene da chiedersi: perché riscrivere una visione quando nel 2021 era già stato presentato un piano decennale, “Malta’s Economic Vision 2021-2031: A Future-Proof Malta”
? Il nuovo piano è il segnale di un fallimento o di una necessaria correzione di rotta? Quattro anni dopo, Malta sembra essere tornata al punto di partenza. E adesso, quale logica c’è dietro il passaggio da un piano di 10 anni a una visione di ben 25 anni?
Nonostante i pilastri su cui si basava la visione del 2021 – “crescita economica sostenibile, infrastrutture di qualità, educazione e occupazione, ambiente, governance e stato di diritto” – la strategia mancava di una guida pratica: “Abbiamo indicato dove volevamo andare, ma non come arrivarci.” Questo ha reso il piano nebuloso e meno efficace. Con la “Malta Vision 2050”
, l’intento è di eliminare questa incertezza.
“Dove vogliamo posizionarci nel medio-lungo termine? Quali obiettivi vogliamo raggiungere? Come possiamo coordinarci e misurare i progressi?”
Queste sono alcune delle domande chiave che la nuova visione vuole affrontare.
Per realizzare il futuro desiderato, è necessario costruire una road map strategica. Politiche, programmi, coordinamento tra stakeholder e un meccanismo di monitoraggio continuo: tutto deve convergere verso un obiettivo chiaro. “Abbiamo bisogno di trasformare i nostri sogni in azioni tangibili e dividere i desideri in passi misurabili.”
Solo così Malta potrà ambire a un successo reale.
Il nuovo piano deve anche essere flessibile, capace di adattarsi ai cambiamenti tecnologici, climatici e socioeconomici. La sfida più grande? Trovare un equilibrio tra transizioni politiche e stabilità a lungo termine. “Non possiamo permetterci che il nostro entusiasmo si esaurisca o, peggio, che ci siano discontinuità lungo il cammino.”
E poi c’è la questione della qualità. “Abbiamo ripetuto fino allo sfinimento che vogliamo puntare sulla qualità anziché sulla quantità, ma ora è il momento di definire cosa significhi davvero e come concretizzare queste ambizioni.”
La destinazione inizia a delinearsi, ma il percorso resta da tracciare.
Perché questa visione prenda vita, è fondamentale il coinvolgimento di tutti: istituzioni, organizzazioni rappresentative e cittadini. La forza e la credibilità del progetto dipendono dalla trasparenza e dalla capacità di generare fiducia sin dall’inizio. “Non possiamo limitare questa visione a un esercizio ideologico: deve essere concreta, mirata e capace di soddisfare le aspirazioni future del nostro paese.”
“Il successo della ‘Malta Vision 2050’ richiede che le nostre menti migliori siano alla guida del progetto, non solo a livello nazionale ma anche nelle rappresentanze internazionali.”
Solo attraverso la collaborazione tra responsabili politici, esperti e gruppi di sostegno sarà possibile creare un senso di appartenenza nazionale al progetto.
“Costruire un futuro di successo non è un compito semplice, ma è una responsabilità che dobbiamo assumere collettivamente. È tempo di intrecciare insieme il nostro futuro, trasformando la visione di oggi nella realtà di domani.”
Foto: archivio Times of Malta.