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malta rischia grosso: allarme per la fuga di talenti e la dipendenza dagli stranieri

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Malta si trova davanti a una sfida epocale: rivedere completamente le sue priorità, e non c’è tempo da perdere. Con un tasso di natalità che figura tra i più bassi dell’Unione Europea e un’economia ormai incatenata alla manodopera straniera, il dibattito sul futuro di questi lavoratori rischia di protrarsi per generazioni. È un avvertimento chiaro e forte lanciato dalla Malta Employers Association, e le conseguenze potrebbero essere devastanti.

Kevin Borg, appena nominato Direttore Generale della Malta Employers Association, ha rilasciato un’intervista esclusiva a The Corporate Times , in cui svela una realtà preoccupante: l’eccessiva dipendenza dai lavoratori stranieri sta spingendo i giovani professionisti maltesi a cercare fortuna all’estero. È un vero e proprio esodo di talenti che rischia di impoverire il cuore pulsante del nostro Paese. Borg non si è risparmiato nel delineare il quadro dell’economia maltese, sottolineando come la crescita vertiginosa degli ultimi anni, alimentata quasi interamente da fattori interni, abbia scatenato una competizione spietata per accaparrarsi clienti e risorse. Questo ha fatto esplodere i costi, mentre i margini di profitto si sono ridotti al lumicino.

“Il rialzo dei costi operativi dovuto agli affitti esorbitanti sta colpendo duramente settori chiave come il retail e la ristorazione, e la carenza cronica di personale sta spingendo molti imprenditori sull’orlo del baratro,” ha avvertito Borg. “Non c’è da stupirsi se sempre più imprenditori stanno diventando prudenti nelle loro decisioni di investimento futuro.”

Per Borg, la soluzione è chiara: Malta deve ripensare le sue priorità, e lo deve fare in fretta. È indispensabile un cambio di rotta che punti su una crescita sostenibile guidata dall’export, sostenuta da una pianificazione strategica a lungo termine che rispetti le caratteristiche fisiche e sociali del paese. “La crescita sostenibile è possibile solo se si punta su qualità, innovazione, adozione della tecnologia e una pianificazione strategica allineata con il benessere delle persone,”  ha concluso con fermezza.

Foto: Jonathan Borg

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