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Cronaca

La Corte d’appello conferma la condanna a un anno di carcere per l’uomo che ha picchiato la moglie

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La Corte d’Appello ha confermato la condanna di Camel Mallia, un 48enne di Birkirkara che nel febbraio 2020 era stato condannato a un anno di carcere dopo essere stato giudicato colpevole di aver picchiato la moglie dopo che erano tornati a casa da una discoteca.

L’ispettore Christina Delia lo aveva accusato di aver causato lesioni alla moglie il 21 settembre 2019, intorno alle 23.20, molestandola e minacciandola. Alla donna sono state certificate contusioni alla schiena e alle costole.

Nel febbraio di due anni fa, Mallia si è dichiarato colpevole ed è stato mandato in prigione per 12 mesi. Gli è stato inoltre ordinato di sottoporsi a un trattamento psichiatrico per un anno.

Mallia ha fatto ricorso in appello e ha chiesto una sentenza più equa, affermando che una pena detentiva non è una soluzione ai problemi che sta affrontando e danneggerebbe ulteriormente il rapporto con la moglie e la figlia.

Egli ha affermato che prima di emettere la sentenza, la Corte dei magistrati è stata influenzata da un’altra nota portata come prova dalla moglie, in cui si diceva che egli era stato accusato in tribunale di un altro caso di violenza contro di lei.

La Corte d’appello presieduta dal giudice Giovanni Grixti ha affermato che l’uomo era stato informato di questa nota e aveva avuto la possibilità di presentare le proprie argomentazioni a confutazione, ma non l’aveva fatto. Ha aggiunto che da una relazione dell’assistente sociale sull’uomo, richiesta dallo stesso imputato, il suo comportamento non era soddisfacente.

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Il giudice Grixti ha detto di aver sentito anche la donna dire che ha ancora paura dell’uomo e che l’ha visto vicino a dove alloggia, nonostante gli sia vietato vivere a Birkirkara.

Per questi motivi, il giudice ha respinto il ricorso e ha confermato la decisione della Corte dei magistrati.