L’ Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) ha richiesto 20mila € ad un pensionato di Faenza per una giornata lavorativa di 8 ore.
L’uomo aveva usufruito di “quota 100” per andare in pensione nel 2019 ma nel 2020 aveva lavorato un giorno, ricevendo 59,68 €
di paga.
Questa somma per il giudice formalmente “va qualificata come reddito da lavoro dipendente e tuttavia – per l’assoluta occasionalità ed eccezionalità, anzi l’unicità che la caratterizza – non può qualificarsi come ‘reddito’ da porsi in contrapposizione al godimento della pensione anticipata ex quota 100”.
Il giudice Dario Bernardi
ha espresso la sentenza a favore del pensionato sottolinenando “l’inesistenza dell’indebito pensionistico per il 2020” e condannando “l’Inps alla restituzione di tutte le rate trattenute”.