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Malta

Birżebbuġa sotto la lente: il piano edilizio che divide la città

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Uno sviluppo edilizio imponente sta per cambiare il volto di Birżebbuġa, ma non senza polemiche. Il consiglio esecutivo della Planning Authority ha dato il via libera a una modifica della zonizzazione che permetterà la costruzione di nuovi blocchi residenziali e commerciali sul sito dell’ex impianto del gas di Qajjenza. Un progetto ambizioso, ma che ha già acceso lo scontro tra investitori, attivisti e il comune locale.

Nonostante la decisione della PA permetta ora la destinazione dell’area a nuovi edifici, il via libera definitivo alla costruzione non è ancora stato concesso: ogni edificio avrà bisogno di ulteriori approvazioni. Ma questo non ha fermato le proteste. Il progetto, portato avanti da Paul Attard della Katari Developments, è stato fortemente contestato da ambientalisti e amministratori locali, preoccupati per l’impatto sul paesaggio e sulla qualità della vita nel quartiere.

Un piano che ridefinisce il panorama urbano

Cosa prevede esattamente questa trasformazione? Attard potrà realizzare tre blocchi residenziali di sette piani ciascuno, mentre Enemalta – proprietaria della restante porzione del sito – potrà costruire tre edifici di sei piani. Il piano terra di queste strutture sarà dedicato a ristoranti e bar, mentre i piani superiori ospiteranno uffici.

C’è però un dettaglio che non è passato inosservato: secondo le norme urbanistiche locali, gli edifici della zona non dovrebbero superare i quattro piani. La PA ha deciso di chiudere un occhio, giustificando l’eccezione con la creazione di un’ampia area verde all’interno del progetto, una sorta di compensazione ambientale per il volume edilizio fuori scala.

Le critiche: un “attacco” alla coerenza urbanistica

L’avvocato Alex Borg Galea, rappresentante del comune di Birżebbuġa, ha riconosciuto che il progetto rivisto prevede più spazi aperti rispetto alla versione originale, ma ha criticato duramente l’altezza degli edifici, affermando che questi non si integrano con il contesto circostante.

“Le altezze previste non si armonizzano con le aree vicine, che si trovano al di fuori della zona di sviluppo o sono già edificate con strutture significativamente più basse”, ha dichiarato.

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Tuttavia, ha accolto con favore la decisione di proteggere una storica pensilina in cemento armato, considerata parte del patrimonio industriale di Malta.

Moviment Graffitti: “Un favore ai privati”

Andre Callus, portavoce di Moviment Graffitti, ha criticato la decisione della PA, affermando che consentire edifici di sei piani ai margini della Outside Development Zone (ODZ) è un grave errore. Secondo lui, il progetto avvantaggia soprattutto il costruttore privato, a discapito del bene pubblico.

“Il costruttore sta ottenendo il massimo profitto con i tre blocchi che intende costruire, sfruttando il fatto che lo spazio pubblico sarà realizzato su terreno governativo” , ha dichiarato Callus, sottolineando come solo una piccolissima porzione della terra privata destinata agli edifici sarà effettivamente aperta al pubblico.

Il dibattito è acceso, e la comunità di Birżebbuġa si divide tra chi vede in questo progetto una possibilità di modernizzazione e chi teme che l’identità della zona venga irrimediabilmente compromessa. La battaglia tra interessi economici e tutela del territorio è tutt’altro che conclusa.

Foto: Matthew Mirabelli

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