Un colpo di scena clamoroso scuote le indagini sulla controversa privatizzazione degli ospedali maltesi: gli agenti federali statunitensi hanno confiscato i telefoni cellulari di Ralph de la Torre, ex CEO di Steward Health Care, e Armin Ernst, ex CEO di Steward Malta. Secondo quanto riportato dal Boston Globe
, i due dirigenti sono stati raggiunti da un mandato di perquisizione nei giorni scorsi, sollevando sospetti sempre più gravi sul loro coinvolgimento nella vicenda.
De La Torre ed Ernst sono al centro di una bufera legale che coinvolge decine di persone accusate a Malta per il discusso accordo di privatizzazione di tre ospedali statali. Un affare milionario che, lo scorso anno, è stato annullato dal tribunale maltese poiché intriso di “segni evidenti di frode
“. Tuttavia, nessuno dei due ha ancora messo piede in un’aula di tribunale maltese: i legali di De La Torre sostengono che il loro assistito sia trattenuto negli Stati Uniti per altre accuse, mentre Ernst non si sarebbe presentato a causa della grave malattia della moglie.
La vicenda si fa sempre più intricata. De La Torre, figura di spicco e azionista di maggioranza di Steward Health Care, ha guidato l’azienda sia negli Stati Uniti che all’estero. Ernst, invece, ha ricoperto il ruolo di CEO delle operazioni internazionali, inclusa la filiale maltese, e in passato ha diretto Vitals Global Healthcare, il primo concessionario degli ospedali. Nel frattempo, a maggio, Steward ha dichiarato bancarotta negli USA, schiacciata da un debito di circa 9 miliardi di dollari. Ora l’azienda è sotto inchiesta per frode, corruzione e tangenti.
Non solo De La Torre ed Ernst sono coinvolti: l’indagine si allarga anche agli ex membri del consiglio di Steward, incluso l’ex speaker della Camera dei Rappresentanti USA John Boehner, convocato per rispondere a domande sulle attività del gruppo.
Sebbene De La Torre ed Ernst non siano stati ancora formalmente incriminati dai procuratori americani per il collasso finanziario di Steward, il sequestro dei loro telefoni è un chiaro segnale di come le autorità stiano intensificando la pressione. L’ex procuratore federale del New Jersey Mitchell Epner ha dichiarato al Boston Globe: “Questo [il mandato di perquisizione] mi fa pensare che i procuratori ritengano che [De La Torre] sia un partecipante attivo a un crimine, non un semplice spettatore.” Epner ha aggiunto: “Molto spesso, in situazioni come questa, i sottoposti sono già stati interrogati.”
Non è ancora chiaro se le autorità statunitensi siano riuscite a sbloccare i telefoni confiscati. La situazione ricorda quella dell’ex Primo Ministro maltese Joseph Muscat, anch’egli accusato in relazione all’accordo sugli ospedali, che si è rifiutato di fornire la password del proprio dispositivo agli investigatori. La corte ha appreso la scorsa settimana che sarà necessario tempo prima di riuscire a decrittare il contenuto del telefono.
Foto: [Archivio Times Of Malta]