Clayton Bartolo, il Ministro del Turismo, ha lasciato il governo e il Partito Laburista con una decisione che ha scosso la politica maltese.
La notizia arriva poche settimane dopo un rapporto del Commissario per gli Standard che ha svelato come Bartolo avesse garantito alla moglie un incarico di consulenza ben pagato, senza che questa svolgesse alcuna attività concreta.
Il Primo Ministro Robert Abela ha dichiarato di aver parlato con Bartolo lunedì sera e nuovamente martedì mattina, quando si è deciso di agire. La scelta, ha spiegato, è stata dettata anche da un nuovo scandalo, che il Times of Malta
promette di rivelare entro poche ore.
Nel frattempo, Bartolo non ha rilasciato commenti. Tuttavia, Abela ha confermato che l’ex ministro rimarrà in Parlamento come deputato indipendente e che lui e sua moglie, Amanda Muscat, restituiranno i soldi ricevuti indebitamente per il falso incarico di consulenza. “Bartolo potrà così difendersi meglio,”
ha aggiunto il Primo Ministro.
Bartolo, ex consigliere e vicesindaco di Mellieħa, era stato eletto in Parlamento nel 2017. La sua carriera aveva subito una rapida ascesa: nel 2020, con l’arrivo di Abela alla guida del governo, era stato nominato sottosegretario per i servizi finanziari, diventando poi Ministro del Turismo nello stesso anno. Sotto la sua guida, il settore turistico aveva registrato una ripresa record dopo la pandemia, ma non senza controversie su spese eccessive e gestione opaca delle risorse.
Tuttavia, lo scandalo che ha travolto Bartolo affonda le sue radici nel dicembre 2020. È allora che Amanda Muscat, allora sua compagna e segretaria, fu nominata consulente del ministero. Pochi mesi dopo, nel marzo 2021, fu trasferita al Ministero di Gozo, diretto da Clint Camilleri, ricevendo un aumento di stipendio che portò i suoi guadagni a 68.000 euro all’anno, comprensivi di un “expertise allowance”
di 20.000 euro, destinato per regolamento solo a circostanze straordinarie.
Ma, in realtà, Muscat continuò a lavorare come segretaria di Bartolo, senza mai svolgere il ruolo di consulente. Il Commissario per gli Standard ha dichiarato che non esistono prove che Muscat abbia mai eseguito attività di consulenza per entrambi i ministeri. La sua esperienza lavorativa era limitata a compiti di segreteria, e le sue qualifiche si riducevano a un paio di A Levels.
Bartolo aveva inizialmente cercato di minimizzare l’accaduto, dichiarando: “Nessuno è perfetto.”
Ma la pressione pubblica non ha dato tregua. Solo lunedì scorso, numerose associazioni studentesche dell’Università di Malta hanno chiesto nuovamente la sua testa.
E Bartolo non è stato il solo a finire nel mirino. Clint Camilleri, Ministro di Gozo, è stato accusato di aver abusato dei suoi poteri, avendo formalmente assunto Muscat come consulente pur sapendo che non svolgeva alcun lavoro. Camilleri si è difeso sostenendo che la scelta fosse stata fatta dal segretario permanente del suo ministero, ma il Commissario per gli Standard ha bollato questa versione come “inconcepibile.”
In uno dei passaggi più critici del suo rapporto, il Commissario ha scritto: “Si può discutere se un ministro debba essere ritenuto responsabile per le azioni delle persone di fiducia. Ma se difende tali azioni, arrivando a fare dichiarazioni non veritiere, allora non ci sono dubbi che assuma una responsabilità personale per quegli eventi.”
Aggiornamenti su questa vicenda sono attesi nelle prossime ore.
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