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Malta

Bufera su PBS: spot sul bilancio accusati di propaganda politica

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Una vera e propria tempesta si è abbattuta su PBS e il governo maltese. Gli spot televisivi relativi al bilancio 2025, trasmessi dalla rete pubblica, non avrebbero fornito alcuna informazione sulle misure finanziarie, bensì promuoverebbero “slogan politici” . È quanto emerso mercoledì in tribunale, dove il Partito Nazionalista (PN) ha accusato apertamente PBS di violare le leggi sulla trasmissione televisiva.

Durante l’udienza, l’avvocato Paul Borg Olivier ha smascherato il presunto intento dietro gli spot, definendoli non un servizio pubblico ma una “campagna tematica”, che utilizza il messaggio “Pajjiz ta’ Kwalita’” [Paese di qualità] come uno slogan pubblicitario. “Non informano sul bilancio, vendono uno slogan”, ha dichiarato senza mezzi termini. A supporto della sua tesi, ha paragonato gli spot del governo alle campagne globali di McDonald’s e il loro iconico “I’m lovin’ it” .

Ma la battaglia legale non si ferma qui. Il PN sostiene che questi spot siano addirittura “incostituzionali”, violando l’articolo 119 della Costituzione maltese, che impone alla Broadcasting Authority di garantire “imparzialità dovuta” su questioni politiche o di interesse pubblico. Per Borg Olivier, l’imparzialità deve essere garantita anche se PBS è finanziata direttamente dal governo. “Se il bilancio non passa, il governo potrebbe cadere. Questo è abbastanza politico per voi?” , ha incalzato l’avvocato, facendo capire che la posta in gioco è altissima.

Dal canto suo, l’avvocato di PBS, Edward Gatt, ha respinto le accuse con forza. “Siate realistici”, ha dichiarato in aula. “Il bilancio è una routine annuale, non certo una questione di controversia politica. Parliamo di divorzio? Sì, quello è un tema divisivo. Ma il bilancio? Non scherziamo” . La difesa ha anche sottolineato che PBS ha sempre mandato in onda spot simili durante il periodo del bilancio.

Intanto, l’ingiunzione temporanea ottenuta dal PN il mese scorso, che ha bloccato gli spot in questione, resta al centro del dibattito. Il giudice Miriam Hayman ha annunciato che si pronuncerà sulla questione la prossima settimana, una decisione che potrebbe ridefinire i limiti della comunicazione pubblica a Malta.

In aula non sono mancati volti noti: il segretario generale del PN Michael Piccinino e i deputati Claudette Buttigieg e Karol Aquilina hanno affrontato con determinazione i rappresentanti di PBS, tra cui il CEO Charles Dalli e il presidente Keith Chetcuti. Presente anche il presidente dell’Autorità di Trasmissione, Frank Farrugia, testimone silenzioso di un processo che potrebbe avere implicazioni profonde sul panorama mediatico maltese.

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Foto: [Archivio Times of Malta]

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