caccia a Malta: consenso inaspettato riscrive il futuro

La caccia a Malta non è mai stata così accettata come ora, almeno stando agli ultimi dati rilasciati dalla Federation for Hunting and Conservation (FKNK). Un ribaltamento sorprendente che potrebbe riscrivere il futuro della caccia sull’isola e sfidare la visione diffusa di una Malta contraria alla pratica.

In un comunicato diffuso venerdì, la federazione ha rivelato i risultati di un sondaggio commissionato alla Sagalytics, azienda guidata dallo statistico Vincent Marmara, che mostra un crescente consenso per la caccia dal referendum del 2015. Secondo la FKNK, quel referendum storico ha segnato un punto di partenza, con il 37,4% dei votanti che si è dichiarato “a favore della caccia“, rispetto al 36,7% “contrario“, mentre un restante 25,9% è stato interpretato come “indeciso “. Da allora, però, il consenso verso la caccia ha fatto un balzo in avanti, con un pubblico sempre più favorevole.

Nel giugno del 2023, infatti, a seguito di un sondaggio di Sagalytics, alla domanda “Accetta che la caccia sostenibile sia praticata nel Paese in modo regolamentato come avviene attualmente? “, ben il 50,4% degli intervistati ha risposto sì, con solo il 33,5% contrario e il 16,1% senza opinione. E nel 2024? La percentuale favorevole è cresciuta ancora, raggiungendo il 54,1%, mentre i contrari sono calati al 33,2% e solo il 12,6% degli intervistati si è dichiarato neutrale. Numeri che, secondo la FKNK, dimostrano un cambio di percezione radicale e un supporto più forte che mai alla caccia regolamentata.

Anche se la federazione non ha diffuso i dati completi né la dimensione del campione, considera i risultati incoraggianti e significativi, in grado di sfidare la narrativa secondo cui la caccia sarebbe un danno per la gestione della fauna selvatica.

“Alla luce di queste evidenze, la FKNK invita i decisori politici a considerare questi risultati nelle loro deliberazioni,” ha dichiarato, aggiungendo che “è essenziale che le future regolamentazioni e discussioni sulla caccia e la gestione della fauna siano basate sulla realtà dell’opinione pubblica e sui principi di utilizzo sostenibile. Queste informazioni saranno fondamentali per lo sviluppo di politiche basate sulla scienza. ”

Foto: Chris Sant Fournier

Advertisement